Coronavirus. In ospedale almeno trenta contagi tra il personale

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Aumenta il numero di sanitari positivi al Coronavirus negli ospedali lecchesi

Incontro (in video) tra direzione e sindacati. Le Rsu chiedono più sicurezza e sostituzioni

LECCO – Situazione sempre più delicata all’interno degli ospedali lecchesi alle prese con il Coronavirus, non solo nella cura dei pazienti ma anche nel contenimento dell’epidemia che sta inevitabilmente riguardando anche medici, infermieri e operatori sanitari.

Nel corso di una riunione in video conferenza con i rappresentanti sindacali dei lavoratori, la direzione aziendale avrebbe confermato almeno una trentina di casi al momento tra i dipendenti delle strutture ospedaliere della provincia. Un dato che purtroppo sembra destinato ad aumentare nei prossimi giorni. Già in mattinata, secondo un dato non ufficiale, sarebbero saliti ad un’ottantina i casi di positività al virus.

Per questo motivo le RSU in una nota hanno chiesto “l’apertura di un tavolo permanente per la gestione dell’emergenza”. Per i rappresentanti sindacali serve “maggiore chiarezza in relazione alla sicurezza e alla sorveglianza dei lavoratori”, “disposizioni precise per tutti lavoratori che intervengono nelle area più a rischio della ASST reparti più esposti” e di “dotare tutti di adeguati dispositivi di protezione individuale al rischio coronavirus-covid-19” rilevando al momento “carenza di ausili Dispositivi di protezione individuali”.

“Segnaliamo il dato di molti operatori infettati in quarantena – spiegano le RSU – che vanno sostituiti immediatamente. Chiediamo azioni immediate per l’assunzione sia dei pensionati sia dei lavoratori a tempo determinato e indeterminato e con rapporto a consulenza autorizzate dal governo e dalla Regione Lombardia, non sono sufficienti le assunzioni comunicate ai giornali 17 infermieri e 4 OSS 3 autisti soccorritori”.

“Consideriamo insufficienti – concludono – le scelte sin qui operate dalla Direzione sia per quanto riguarda le risorse umane sia per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione per la tutela degli operatori. Chiediamo una deroga immediata per quanto concerne assunzioni e acquisto strumenti di protezione non c’è più tempo si mettano in atto azioni immediate”.