Crac Banca Etruria: assoluzione piena per l’avvocato lecchese Bonaiti

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Stamattina, venerdì, la sentenza in Tribunale ad Arezzo al termine di un maxi processo durato due anni

L’avvocato, difeso dal collega Pelizzari, era accusato di bancarotta semplice nel processo a seguito del Crac Banca Etruria

AREZZO – Crac Etruria: assolto l’avvocato lecchese Alberto Bonaiti perché il fatto non sussiste. Si è espresso così il collegio presieduto da Giovanni Fruganti (a latere Ada Grignani e Claudio Lara) in Tribunale ad Arezzo al termine del maxi processo per il crac di Banca Etruria.

Alla sbarra degli imputati, insieme ad oltre 20 persone, anche l’avvocato lecchese Alberto Bonaiti, a suo tempo consigliere di amministrazione dell’istituto di credito aretino. Il professionista era accusato, in particolar modo, di aver approvato, insieme al Cda di cui faceva parte, cinque onerose pratiche di finanziamento (prestiti mai restituiti alla banca poi da chi li aveva ottenuti), risultate poi determinanti per il collasso dell’istituto bancario.

Difeso dal collega Stefano Pelizzari, Bonaiti doveva rispondere del reato di bancarotta semplice: nei suoi confronti i pubblici ministeri Lulia Maggiore e Angela Masiello, avevano chiesto, al termine di due lunghi anni di processo, che ha visto anche costituirsi parte civile, insieme alla banca, anche oltre 1600 creditori, la condanna a un anno e sei mesi.
Una richiesta di cui i giudici non hanno tenuto conto assolvendo con formula piena il legale lecchese. Assolti anche altri 23 imputati mentre è stato condannato a 6 anni il finanziere Alberto Rigotti, ex consigliere della banca.

Da ricordare che altri imputati avevano scelto vie alternative al dibattimento: in particolar modo avevano optato per il rito abbreviato l’ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi, condannati per bancarotta fraudolenta, a 5 anni di reclusione mentre, l’ex vice presidente Alfredo Berni era stato condannato a due anni sempre per bancarotta fraudolenta. Condannato infine per bancarotta semplice l’ex membro del Consiglio di amministrazione Rossano Soldini.

Soddisfatto l’avvocato Pelizzari che commenta: “E’ stato un processo estremamente complesso e, proprio per questo, professionalmente stimolante. La sentenza restituisce ad un collega ed a un amico serio e onesto la serenità professionale che merita”.

Dal canto suo il diretto interessato si limita per ora “a ribadire quanto dissi cinque anni fa, quando ricevetti con stupore la notifica dell’avviso di garanzia: sono sempre stato consapevole di aver agito nel pieno rispetto della piena legalità e di non aver commesso alcun reato. Per ogni ulteriore valutazione attendo le motivazioni della sentenza, che già solo nella formula assolutoria sull’insussistenza del fatto è comunque assai eloquente”. Non poteva mancare, da parte dell’avvocato Bonaiti, un ringraziamento a chi lo ha seguito in questo lungo processo: “Ai miei legali, all’avvocato Pelizzari e ai miei colleghi di studio (Antonio Corti, Christian Malighetti, Stefania Ticozzi e Fulvia Cognola) va un sincero grazie per la professionalità e la caparbietà dimostrata durante il lungo processo”.