Crescono gli infortuni sul lavoro anche in provincia di Lecco

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Il report del sindacato Cisl Lombardia sui dati Inail

Incremento di denunce, in regione aumentano anche i morti

 

LECCO – Aumentano gli infortuni sul lavoro, anche mortali, in Lombardia. Nel 2018 le denunce pervenute all’Inail sono state 119.937 (+1,8% sul 2017, quando erano state 117.757).

In aumento del 17,2% gli incidenti mortali: 163 contro i 139 dell’anno precedente. Più colpite le fasce d’età dove precarietà e anzianità lavorativa sono più alte: dai 14 ai 34 anni si passa da 34.946 a 36.419 denunce di infortunio, dai 55 ai 69 anni da 15.612 a 16.079.

E’ quanto emerge da un’analisi condotta dalla Cisl Lombardia sulla base dei dati Inail a tutto il 2018.

Il fenomeno non risparmia la provincia di Lecco dove si registra un incremento tra i casi registrati nel 2017 (3.488 denunce) e nel 2018 (3.692 denunce). I morti, purtroppo, non sono mancati nemmeno lo scorso anno, quattro in tutto, numero stabile rispetto al 2017.

La maggior parte si stava recando verso il proprio posto di lavoro, come Elsa Lanzilli, travolta da un camion ai cancelli della Fiocchi Munizioni, lo scorso novembre.

In Lombardia

Dei 119.937 infortuni denunciati sul territorio regionale, l’82% (96.066) sono avvenuti in occasione di lavoro, gli altri 21.431 in itinere.

Quanto ai settori, l’industria sale da 95.207 del 2017 a 96.066 del 2018, le attività svolte “per conto dello Stato” da 19.632 a 21.041, mentre si registra un lieve calo in agricoltura: 2.830 denunce contro le 2.918 dell’anno precedente.

In particolare, in linea con quanto rilevato già nel 2017 il numero più alto di infortuni si è verificato nel commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (7.194), seguito da trasporto e magazzinaggio (6.003), costruzioni (5.226), fabbricazione di prodotti di metallo (4.734) e servizi di alloggio e ristorazione (3.271).

A livello territoriale, Milano si conferma la provincia col numero più alto di infortuni (40.457 contro i 39.493 del 2017), seguita a distanza da Brescia (16.594 contro 15.739), Bergamo che comunque registra un calo (14.078 contro 14.163), Varese (in calo da 9.893 a 9.678), Monza e Brianza (in aumento da 8.156 contro 8.049). In leggero calo anche Cremona, da 5.464 a 5.339.

Su fronte dei decessi si segnala il triste primato di Mantova, con 21 denunce di infortunio mortale contro le 8 del 2017.

La Cisl: “Il livello di guardia sul tema della sicurezza si è abbassato”

“Questi dati sono la dimostrazione plastica di un abbassamento della guardia negli ultimi tempi in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, e dell’insufficiente attività ispettiva da parte delle istituzioni preposte alla vigilanza e alla prevenzione – afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla salute e sicurezza -. In questi dieci anni di crisi il fatto che i controlli abbiano interessato solo il 5% delle 480mila imprese lombarde ha fatto emergere la convinzione che si possa restare impunti anche non rispettando le norme per la sicurezza e l’obbligo di adeguati o di maggiori investimenti per ridurre l’esposizione ai rischi specifici”.

“Occorre da subito – aggiunge – dare corso al Programma straordinario deciso in Lombardia l’anno scorso,  rafforzandone gli interventi anche grazie alle nuove risorse ottenute dalle ulteriori sanzioni applicate nel corso del 2018”.