E’ morto l’imprenditore Alberto Gianola, titolare delle Trafilerie di Malavedo

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Alberto Gianola

Aveva 75 anni è stato tra i fondatori dell’Api di Lecco

Grande dolore nel suo rione di Laorca dove è nato e cresciuto. Lascia la moglie e quattro figli

LECCO – E’ morto l’imprenditore Alberto Gianola, nato il 22 giugno del 1944. Si è spento oggi, all’ospedale Niguarda di Milano, dov’era ricoverato dopo essere stato colpito dal Coronavirus.

Sue le storiche Trafilerie di Malavedo, oggi gestite insieme ai figli Daniele, Lucia e Pietro. Un’azienda che affonda le sue radici di ferro nel 1800.
Quando la ditta Laminatoio di Malavedo comprensiva di una trafila, fondata da Giorgio Enrico Falk, trasferisce gli impianti a Sesto S. Giovanni, il nonno anche lui Alberto, dipendente di quell’azienda, decide di rilevarne la proprietà. E’ il 1930 e nascono le “Trafilerie di Malavedo”.

A quel “nonno” Alberto, succede il figlio Daniele, quindi, nella seconda metà del 1900, il padre lascia a lui le redini dell’azienda. Convolato a nozze con Mariangela ha quattro figli: Samuele (il primogenito), Daniele, Lucia e Pietro.

Imprenditore attento e lungimirante Alberto è tra i fondatori dell’Api di Lecco, recentemente premiato in occasione del 70° dell’associazione di categoria e tuttora attivo in consiglio in qualità di probiviro; inoltre è stato tra i fondatori dell’allora UTI: Unione Trafilieri Italiani.

Con l’arrivo in azienda dei figli, le Trafilerie di Malavedo, pur mantenendo la sede storica abbarbicata in via Credee lungo la valle del Gerenzone (l’omonimo torrente dal quale se ne sfruttava la portata costante per produrre energia), nel 2012 si ampliano con l’apertura della nuova sede produttiva a Garlate.

Un imprenditore esemplare Alberto Gianola contraddistinto da sempre per etica e rettitudine morale, una rarità al giorno d’oggi.

Famiglia e lavoro sono sempre stati i suoi due capisaldi, ma ve n’è un terzo, altrettanto importante, il senso di comunità riferito in particolare alla sua Laorca.

Attivo, presente, sempre partecipe e disponibile ieri, quando il fulcro della vita sociale era il rione e ancor oggi, nonostante i cambiamenti epocali che hanno travolto la Laorca di un tempo ma dove tuttavia si respira ancora, proprio grazie a persone come Alberto Gianola, quel senso di comunità sempre più raro, ma sempre più prezioso.

Nel corso degli anni è stato Presidente dell’asilo Antonio Barone, presidente del Circolo Acli e attivo per diverso tempo nel gruppo degli organizzatori della Festa di Laorca nonché socio del Gel (Gruppo Escursionisti Laorchesi).

Uomo di profonda fede, come del resto la famiglia in cui è cresciuto: il fratello Augusto, per 27 anni missionario nell’Amazzonia brasiliana morto nel 1990, le sorelle Anna Maria e Pinuccia entrambe suore e Maria Teresa.

Alberto è sempre stato una persona mite e riservata, ma nel contempo un uomo di estrema compagnia, chi lo ha conosciuto lo ricorda sicuramente anche per la sua sottile ironia.

Con lui se ne va una pezzo di storia dell’imprenditoria lecchese, ma anche di quella Laorca dei “craponi” a cui è sempre stato orgoglioso di appartenere. Un uomo impossibile da dimenticare per chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo. Di sicuro, in questo difficile momento, è una grande perdita per tutta la città di Lecco.