E’ morto Renato Bartesaghi, artista e Ragno onorario

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Renato Bartesaghi si è spento nella sua casa di Acquate

Aveva 94 anni. Noto pittore, era anche un grande appassionato di montagna e membro onorario dei Ragni

LECCO – La città piange Renato Bartesaghi, noto artista lecchese e membro onorario dei Ragni di Lecco. Si è spento oggi, mercoledì, all’età di 94 anni.

Meccanico e artista

Padre di cinque figli (Maria Rosa, Enrica, Mario, Stefano e Abbondio), Renato Bartesaghi fu un meccanico provetto. Nato il 6 novembre 1924 a Rancio Alta, dopo il matrimonio si trasferì a Olcio di Mandello. Lavorò in varie aziende di Mandello (tra le altre la Moto Guzzi e la Cemb) e di Lecco. La sua grande passione però, è sempre stata la pittura. Grazie alla sua arte ha girato l’Italia e il mondo: ha vissuto a Montreal, in Canada, e a Zurigo, dove ha anche insegnato. Mostre personali con le sue opere sono state allestite a Roma, Milano, Como, per poi passare da Londra, New York e Stoccolma.

La passione per la montagna

Da sempre grande amante della montagna, Dolomiti in particolare, Renato Bartesaghi conobbe presto i principali esponenti dell’ambiente alpinistico lecchese. Tra tutti, suo grande amico, da sempre, Dino Piazza, Ragno di Lecco, praticamente un fratello per l’artista lecchese. I due infatti sono cresciuti insieme a Rancio. Commosso il ricordo di Piazza: “Una delle sue opere più belle è nella chiesetta del San Martino”.

L’artista Renato Bartesaghi, al centro, con alcuni amici Ragni. In piedi, a destra, Dino Piazza

Con Renato Bartesaghi c’era una amicizia che durava da oltre 40 anni: “Era di Rancio, di Carcione per l’esattezza, siamo cresciuti assieme: era una persona semplice e onesta, attraverso la sua passione per l’arte e il suo carattere ha aiutato molte persone”.

Fu lo stesso Dino Piazza a proporre il suo ingresso come membro onorario del Gruppo Ragni: “Amava la montagna e aveva donato alcune sue opere al Cai Lecco perciò proposi il suo ingresso nel gruppo e fu accettato”.

E poi quella passione per l’arte che ha contraddistinto la sua vita: “A volte ci si trovava a giocare a carte e quando aveva in testa uno dei suoi lavori si capiva subito perché sbagliava carta e perdeva – ricorda Piazza con il sorriso – Del resto, l’artista è fatto così…”.

“Era un personaggio – conclude – Parlava cinque lingue ma non si è mai vantato, in pochi lo sapevano. Sicuramente ci mancherà molto”.

Il ricordo della figlia Maria Rosa

“Nel ricordare papà vedo uno spirito libero da sempre e per sempre, così libero che il tempo lo ha sempre tenuto fisicamente lontano, ma così intenso che il suo amore per me è stato di una grandezza sconfinata e intramontabile” le parole che la figlia Maria Rosa ha voluto esprimere per ricordare il padre.

Con la figlia Maria Rosa

Venerdì i funerali

La data dei funerali è stata fissata per venerdì 5 aprile, alle 14.30, presso la chiesa parrocchiale di Acquate, rione nel quale risiedeva da alcuni anni.