Ferì la moglie a colpi di martello, trovato morto in carcere

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L’uomo, 46 anni, aveva preso a martellate la moglie che voleva separarsi da lui

Si è ucciso in carcere a Monza dove era detenuto

LECCO – E’ stato ritrovato senza vita nella cella dove era rinchiuso nel carcere di Monza, una morte causata da un gesto volontario: la vittima è il 46enne lecchese (M.P.) arrestato la sera del 9 ottobre dopo aver ferito gravemente la moglie a colpi di martello.

E’ successo martedì mattina intorno alle 10.30. I sanitari, allertati dal personale del penitenziario, sono intervenuti e hanno tentati inutilmente di rianimare l’uomo, senza successo. Ne è stato quindi dichiarato il decesso.

Un’ultima tragedia dopo il dramma vissuto quella sera da un’intera famiglia nella loro abitazione di via Montegrappa (qui l’articolo): il 46enne si era avventato sulla donna, che voleva separarsi da lui, colpendola più volte alla testa con il martello, tutto ciò davanti ai figli minorenni della coppia. La più grande dei due bambini era corsa dai vicini per avvisarli di quanto stava accadendo e questi hanno subito chiamato le forze dell’ordine.

L’uomo era sul balcone di casa all’arrivo degli agenti e dei vigili del fuoco, forse nel tentativo di buttarsi di sotto, ma aveva desistito ed era rientrato nell’abitazione, brandendo verso di sé un coltello da cucina. Fermato dai poliziotti e arrestato, era stato ospitato prima nel reparto di psichiatria dell’ospedale Manzoni, poi trasferito in carcere.

La moglie, gravemente ferita, è stata anch’essa portata al nosocomio di Lecco e operata per una emorragia.