Gli “ex ragazzi di S. Giovanni” salutano Don Eugenio: “Il nostro genitore complementare”

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Erano gli Anni '70: Don Eugenio con gli ex ragazzi di San Giovanni
Erano gli Anni '70: Don Eugenio con gli ex ragazzi di San Giovanni

Il sentito addio a una persona capace di lasciare un segno profondo

“Custode silenzioso dei nostri pensieri, delle nostre tristezze, delle nostre allegrie”

LECCO – Don Eugenio Vergottini è stato sicuramente una di quelle persone capaci di lasciare il segno nell’arco della sua lunga vita e nel corso del suo cammino di fede. Morto nella serata di sabato all’età di 92 anni, a ricordarlo sono “i suoi ex ragazzi di San Giovanni” che l’hanno incontrato nel loro cammino: erano gli Anni Settanta, loro erano adolescenti e Don Eugenio era prete nel rione lecchese.

“Quando ricevi una triste notizia, quando il cuore ti batte veloce e la parola diventa muta, allora quella notizia ha colpito dentro nel più profondo di te.
Parlavamo tra amici di Don Eugenio, paragonandolo a un genitore aggiunto, o meglio complementare. Per molti di noi è stato un prete attento, un insegnante, un amico. Il custode silenzioso dei nostri pensieri, delle nostre tristezze, delle nostre allegrie.
Chi ha conosciuto i fantastici giorni della sua amicizia, ha una narrazione profonda da raccontare. Ognuno di noi ha parole, parole nascoste o parole che sentono il bisogno di farsi suono, per poter raccontare mille emozioni, per poter dire l’amore dei suoi gesti.
Come dimenticare quell’infinità di iniziative, cariche di umanità, che hanno tenuto insieme persone dal più diverso credo, e che lui amava organizzare. Quanti spunti, per altrettanti aneddoti o racconti potremmo trovare. Una per tutti la raccolta carta, che aveva spese di gestione superiori al ricavato, ma il suo scopo era raggiunto, tenere insieme quella disparità di persone che si ritrovava unita in quelle ore di allegria.
Come poter dimenticare quelle apostoliche serate, passate a Vendrogno, tra tesi e antitesi su divine questioni. E potremmo andare avanti per ore, e tante penne dovremmo consumare per raccontare ancora di Lui.
Abbiamo ancora negli occhi la fatica di quella benedizione che ci ha regalato, in quell’ultimo incontro, dal suo letto di sofferenza, sembrava un soldato ferito che nel calvario della sua trincea trova ancora la forza di un gesto d’amore. Grazie Don Eugenio.
Un grande saluto, un abbraccio, un arrivederci da noi”.
I Tuoi ex ragazzi di S. Giovanni che negli Anni Settanta erano dei teenagers.