I sindacati: “Non chiamateli eroi, servono tamponi ai sanitari e nuove assunzioni”

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Cgil, Cisl e Uil tornano a chiedere interventi a tutela dei lavoratori delle strutture sanitarie

“Tamponi utili per far tornare sul lavoro in sicurezza i tanti dipendenti oggi in malattia”

LECCO – I tamponi? Troppo pochi e in ritardo quelli effettuati ai dipendenti della sanità, eppure potevano essere la soluzione per evitare che ospedali e strutture sanitarie diventassero focolai di contagio e lo sono oggi per superare le mancanze di personale, permettendo il rientro in sicurezza (in caso di negatività) degli operatori a casa in queste settimane per malattia.

Ne sono convinti i sindacati Cgil, Cisl e Uil che venerdì hanno ribadito le loro richieste in una conferenza stampa, on line. “Abbiamo necessità immediata di tamponi sul territorio. Sono 232 mila quelli effettuati finora da Regione Lombardia, una media di 4.082 tamponi al giorno che non è sufficiente a garantire il rientro al lavoro delle persone” spiega Vincenzo Falanga della Uil.

Secondo l’ultimo comunicato dell’ASST di Lecco, sarebbero 327 gli operatori dell’ospedale che hanno contratto il virus, pari a circa il 10%, per i sindacati invece sarebbero di più, circa quasi quattrocento “il 19%” dice Falanga, “nel monzese la percentuale è del 12% mentre non abbiamo i dati delle Rsa e delle strutture socio sanitarie”.

“Gli ospedali devono essere de-stressati e poter continuare anche l’attività ordinaria – sottolinea il collega della Uil, Massimo Coppia – per questo vanno cercati nuovi spazi sul territorio dove poter collocare i pazienti. E’ necessaria una mappatura dei contagi tramite i tamponi ma anche sperimentando la valutazione sierologica che può essere un’opportunità per velocizzare il processo”.

Il fallimento del sistema regionale

Per Catello Tramparulo della Cgil è “il fallimento della riforma regionale e del sistema socio sanitario lombardo che non sta riuscendo a rispondere a questa emergenza. Parliamo ancora di contagi e di tante morti, nel mezzo ci sono uomini e donne, lavoratori che sono stanchi di sentirsi chiamare ‘eroi’, fanno solo il lavoro che più amano e stanno pagando un tributo troppo grande”.

“Per l’ASST e ATS non c’è nessun problema – prosegue Tramparulo – perché il personale non sarebbe esposto perché coperto dai dispositivi di protezione, ma il dato dei contagi non può che farci riflettere. Il tampone deve essere fatto, per dare sicurezza agli operatori e ai loro familiari a cui rischiano di trasmettere il virus. Oggi circa il 30% del personale sanitario è in malattia e gli operatori in servizio non sono sufficienti a garantire una barriera contenitiva. Un problema nel problema. Oltre ai tamponi servono quindi nuove assunzioni di personale per colmare le mancanze”.

“Il vero assente – prosegue Tramparulo – è il territorio che doveva garantire un servizio decentrato, attraverso i medici di medicina generale, ed evitare l’ospedalizzazione. Invece si è accentrato tutto negli ospedali che sono diventati focolai del virus”.

Situazione presa sotto gamba

“La situazione è drammatica, ed è stata presa sotto gamba – sottolinea Nicola Turdo della Cisl – la Regione ha iniziato male e continuato peggio. Solo dopo due settimane di insistenza si è deciso di effettuare il tampone agli operatori sanitari che accusavano febbre. La ciliegina sulla torta è stata la distribuzione del contagio nelle case di riposo, che non essendo degli ospedali non erano preparati”.

Il sindacalista della Cisl ricorda le diverse comunicazioni inviate a Prefettura, Ats e Asst “senza mai avere una risposta soddisfacente”

Il 24 la protesta simbolica

Anche per questo motivo i sindacati con le RSU hanno annunciato un’iniziativa di protesta per il 24 aprile delle RSU e dei sindacati il 25 aprile, seppur simbolica (“nessuno ha intenzione di fare sciopero in questo momento” spiegano) che coinvolgerà i dipendenti della sanità lecchese. All’inizio del servizio gli operatori che aderiranno scatteranno una foto con il volantino che racchiude i motivi della protesta e che saranno inviate alle istituzioni locali, per segnalare il disagio dei lavoratori.

RSU – Il Volantino dell’iniziativa di protesta del 24 Aprile