Il 22enne dal giudice: “Ero spaventato, in Chiara ho rivisto la morte di Alex”

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Il luogo del tragico incidente avvenuto lo scorso 20 maggio. Nell'angolo Chiara Papini, la giovane vittima

Il giovane investitore di Chiara Papini ammette le sue colpe davanti al giudice

Una birra e uno spinello nel pomeriggio, il superalcolico solo dopo l’incidente. “Sono fuggito perché scioccato. Ho rivisto la morte di Alex”

LECCO – Si è svolto in mattinata, al Tribunale di Lecco, l’interrogatorio di garanzia del 22enne (S.M.) che mercoledì sera ha travolto in auto la giovane Chiara Papini, morta all’indomani di quel tragico incidente all’ospedale di Varese.

“Ha risposto a tutte le domande, ha ammesso le proprie responsabilità e confermato la dinamica dell’incidente” spiega il suo legale, l’avvocato Saverio Megna che lo ha accompagnato nell’incontro con il giudice Salvatore Catalano.

Il ragazzo avrebbe spiegato di non aver notato la 19enne mentre attraversava la strada “non ci sono infatti segni di frenata a terra – ha proseguito il legale – ha confermato di aver arrestato il veicolo una cinquantina di metri più avanti, di essere tornato indietro, di essersi reso conto della situazione e di essersi fatto prendere dal panico perché già sconvolto dalla perdita di un giovane a lui molto vicino”.

Il ricordo del 22enne, spiega l’avvocato, è andato alla morte del suo amico Alex Crippa, tragicamente scomparso nel 2018 all’età di 21 anni in un drammatico schianto sulla vecchia Lecco-Ballabio (leggi qui). “Quell’esperienza l’aveva stravolto” e l’incidente di mercoledì, sottolinea il legale, avrebbe rievocato l’accaduto.

Fiori sul luogo del tragico incidente

Traumatizzato, si sarebbe quindi allontanato dirigendosi verso via Movedo nel quartiere di Bonacina dove è stato raggiunto da alcuni amici e dalla sorella. “Quest’ultima – spiega l’avvocato Megna – ha comunicato dove si trovassero al padre che nel frattempo era al Comando della Polizia Locale, convocato dopo il rinvenimento della targa dell’auto sul luogo dell’incidente”.

Il giovane si sarebbe costituito spontaneamente, riferisce l’avvocato, “ma era in stato di shock e avrebbe atteso un momento prima di raggiungere il padre, nel frattempo è arrivata la pattuglia della questura” che lo ha prelevato.

Alcol solo dopo l’incidente

Il ragazzo, spiega il legale, ha ammesso di aver bevuto una birra e aver fumato uno spinello ma nel pomeriggio, intorno alle 17, e di essere rimasto a casa fino a poco prima dell’incidente. Quella sera si stava muovendo per raggiunge degli amici e dopo lo schianto, in seguito allo shock, avrebbe consumato dalla bottiglia di superalcolico che aveva con sé in auto. Questo, per la difesa, spiegherebbe il risultato positivo dell’esame alcolemico.

A gennaio il giovane era stato fermato per un controllo di polizia e trovato in possesso di una piccola quantità di hashish (0,56 grammi) e segnalato alla Prefettura come consumatore. A marzo avrebbe dovuto cominciare il programma di recupero previsto in questi casi ma l’emergenza Covid ne avrebbe rimandato l’inizio.

Avrebbe voluto partecipare al funerale di Chiara

“E’ addolorato e scosso, non ha intenzione di cercare attenuanti o giustificazioni. E’ profondamente costernato” spiega l’avvocato Megna.

Il giovane aveva espresso la volontà di partecipare ai funerali di Chiara che si sono svolti lunedì allo stadio di Lecco (vedi articolo).

Una possibilità che non è stata ritenuta opportuna e complicata anche dal permesso che sarebbe stato necessario richiedere al giudice per lasciare l’abitazione, dove il 22enne si trova agli arresti domiciliari.

Ai funerali era presente la madre del ragazzo, vicina nel dolore ai genitori di Chiara, a testimonianza di una tragedia che ha distrutto entrambe le famiglie.