Il commosso addio a Roberto Boselli: “Grazie per essere stato nostro amico”

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Tanti amici, in basilica, per l’ultimo saluto al 53enne morto in Grignetta

“Guarda quanta gente, è uno spettacolo di immensa amicizia e umanità”

LECCO – “Il padre che ogni figlio dovrebbe e vorrebbe avere, il marito che ogni donna vorrebbe conoscere, il fratello umile e semplice, laborioso e tenace, testardo quanto serve ma al tempo stesso onestissimo, leale, che ogni uomo vorrebbe avere al fianco quando la strada comincia a salire. Tu ne sai di disciplina della montagna, di ascese. Roberto, per me, era molto più di un cognato”.

Sono parole che arrivano dal cuore quelle pronunciate durante l’omelia da don Dario Cornati, cognato di Roberto Boselli morto nella notte tra venerdì e sabato in un incidente sulla sua amata Grignetta.

In tanti si sono stretti attorno alla moglie Annalisa e al figlio Francesco in questo momento di grande dolore. La chiesa oggi pomeriggio, lunedì, era piena di amici che hanno voluto salutare per l’ultima volta Roby.

“Proprio a tuo figlio Francesco, in primis, hai trasmesso i tratti più belli della tua umanità che oggi io non ho vergogna di celebrare – ha detto don Cornati -. La tua sincerità, la tua schiettezza, la tua capacità di fermarti un pomeriggio in mezzo alle dolomiti e ritardare per ore ed ore per metterti sulle spalle una bambina che era caduta e si era fatta male, l’hai portata giù a valle. Lì, forse, ho cominciato a conoscerti. E poi il tuo amore per la vita, totale e gagliardo”.

“Tutto questo sei stato anche per me. Potrei dirlo di fronte a Papa Francesco o al nostro Vescovo, nemmeno a loro ho confidato le cose che confido a te. Tu eri un sigillo per le mie gioie e le mie miserie, le mie fantasie di bambino e giovane, e soprattutto le mie visioni di una Chiesa un po’ più evangelica e un po’ meno arrugginita. Quante chiacchierate e quante confidenze. Una roccia di stabilità, un’ombra di betulle sotto la quale mettersi per ristorarsi”.

Don Dario Cornati

“Hanno fatto tante congetture in queste ore, non potevo frenarle e le ho comprese tutte – continua il sacerdote -. Cosa ti è accaduto quella sera? Forse ti sei sporto da un dirupo per riuscire ad acchiappare l’ultima ombra lasciata dal sole, per riuscire a fotografare come facevi da anni la tua Grignetta. Forse qualcun altro ha pensato che stavi rincorrendo, come facevi da piccolo con Marco, un cucciolo di animale; o forse ancora ti sei accorto che il tempo era trascorso in maniera troppo veloce e volevi arrivare a casa. Non siamo riusciti a tenerti, però ho capito cosa ti è successo: io credo che devi aver sentito quella sera una voce, hai riconosciuto il tono di quella voce e percepito i tratti di quella figura”.

“Guarda quanta gente è arriva, neanche per un Cardinale ho assistito a uno spettacolo di amicizia e umanità così immensa – ha concluso don Cornati -. In queste ore sono rimasto folgorato dai compagni di liceo di Francesco: si raccontano tutte le cose più ignobili di queste generazioni giovanili, ma a me non era mai stato dato, in passato, da quando sono prete, di assistere a ragazzi di un liceo che non mollano un secondo il loro amico Francesco”.

Roberto Boselli lascia la moglie Annalisa, il figlio Francesco, il papà Carlo, i fratelli Marco e Antonella.

L’amico Giovanni Colombo

“Ciao Robi, grazie è la prima parola che mi sento di dire. Grazie per essere stato nostro amico, grazie per esserci sempre stato quando qualcuno di noi ne ha avuto veramente bisogno. La vita ti ha imposto scalate pazzesche e tu, col sorriso, le hai puntualmente superate. Un esempio vero di un uomo semplice ma profondo, ricco di fede e valori veri che hai saputo trasmettere al tuo grande Francy. Con te ho avuto la fortuna di condividere l’amore e la passione per le nostre montagne di Lecco, come potrò dimenticare tutte le volte che mi hai tirato giù dalle piante col parapendio? L’essere stato tuo amico, per tutti noi, è stata una grande fortuna. Ora sei lì, a passeggiare con la tua amatissima mamma, ma ricordati di pregare sempre per noi. Noi tutti che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti, abbiamo il dovere di non lasciare mai soli Annalisa e Francy e vedrai che non saranno mai soli. Ciao Robi, ciao amico nostro”.

La moglie Annalisa e il figlio Francesco

“Francesco, Roberto ed io vogliamo dirvi grazie per tutto l’affetto che ci avete dimostrato in queste ore e per tutto quello che vorrete continuare a darci nel tempo, ne avremo bisogno. Io e il mio Francy sappiamo che il nostro Roby è lassù, circondato dalla sua alba e nel suo tramonto più bello certi che lo ritroveremo ogni giorno della nostra vita”.