Il mondo della scuola piange la preside Bianca Brambilla, fondò la Kolbe a Rancio

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Fondatrice della scuola Kolbe di Rancio, aveva 69 anni

Insegnante e preside conosciuta e stimata, premiata con il San Nicolò d’Oro nel 2016

LECCO – Una morte che lascia nel dolore i suoi amati ex collaboratori, i suoi studenti oggi diventati grandi, e le istituzioni scolastiche del capoluogo che oggi la piangono: è scomparsa la preside Bianca Brambilla Sala; il prossimo agosto avrebbe compiuto 70 anni.

Insegnante di Lettere, dopo quindici anni di insegnamento nelle scuole statali, nel 1983 aveva fondato la scuola secondaria di primo grado paritaria di ispirazione cattolica “Massimiliano Kolbe”.

Un progetto che era riuscita a realizzare insieme a un gruppo di genitori e insegnanti in seguito costituitosi in cooperativa. In più di trent’anni, da quel gruppo originario si è sviluppato il polo educativo “Lecco fa scuola”, che nel 1994 ha preso dimora a Rancio, raccogliendo il testimone del glorioso collegio San Giuseppe.

Infine, ha contribuito a fondare un centro di aiuto per i ragazzi con difficoltà di apprendimento, il “Compiti Point”, che vede collaborare insegnanti e psicologi, insieme per sostenere il percorso scolastico degli studenti. Dalla sede della scuola Kolbe, il servizio si è sviluppato con diversi sportelli su tutto il territorio provinciale.

Per il suo impegno nel mondo della scuola, il Comune di Lecco nel 2016 le aveva conferito la Civica Benemerenza, il San Nicolò d’Oro. Tre anni fa aveva lasciato il testimone di preside ma non si era mai allontanata dalla sua scuola, che ha continuato a frequentare anche a conclusione della sua carriera lavorativa, anche nell’ultimo anno nonostante la malattia contro cui combatteva.

I funerali si svolgeranno domani pomeriggio, giovedì, alle 15.30 nella Basilica di San Nicolò.

Il sindaco Brivio consegna la benemerenza a Bianca Brambilla Sala

“Una scuola aperta, senza muri”

“Dopo tanti anni di scuola – era così intervenuta in occasione della sua premiazione – devo ringraziare soprattutto i miei ragazzi, che mi hanno insegnato la grandezza che vi è in ciascuno di loro, a cercare quel diamante nascosto e dargli modo di brillare”.

“Alla Kolbe abbiamo voluto creare una casa che potesse mettere tutti gli studenti in grado di esprimere a pieno loro stessi. La scuola non deve avere muri, deve essere aperta, far sentire in ragazzi vicini alla città, far loro amare il vicino e cercare di andare lontano, essere protagonisti della storia e fare il bene della società”.

L’attuale preside Riva: “Bianca sapeva far emergere il bello in tutti i suoi studenti”

“Bianca è stata la mia preside perché io stesso, così come altri colleghi, ho frequentato la Kolbe. In noi, ha gettato semi che sono germogliati nel lavoro che oggi svolgiamo. E’ questo uno dei suoi più importanti insegnamenti, la sua operosità nasceva dalla consapevolezza che dentro ogni ragazzo c’è il bene, il bello e bisognava contribuire affinché potesse emergere” racconta l’attuale preside della Kolbe, Francesco Riva, che ha raccolto il testimone della scomparsa insegnante.

“Nei consigli di classe, davanti agli insuccessi degli studenti ci spronava ad avere pazienza, perché i frutti del nostro lavoro sarebbero arrivati, magari non sarebbe spettato a noi coglierli. Molti dei suoi ex studenti, anche i più ‘scalmanati’, negli anni l’hanno cercata e contattata per raccontarle i loro successi nella vita e per ringraziarla”.