Il ricordo di Alberto Gianola nelle parole del Cardinale Angelo Scola

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“Di Alberto ho ben presente il senso del lavoro ereditato dal nonno e dal padre”

LECCO – Nel giorno della morte dell’imprenditore lecchese Alberto Gianola, anche il Cardinale Angelo Scola ci ha gentilmente lasciato un ricordo, in virtù della profonda amicizia che li legava, nata in montagna sul finire degli Anni ’50.

“Ci siamo conosciuti durante un campo organizzato dalla Gioventù Studentesca. Ricordo che eravamo in Dolomiti, al Passo Falzarego, sul finire degli Anni ’50. Lì, conobbi Alberto, Augusto poi missionario del Pime e la sorella Pinuccia, oggi suora in un quartiere di Napoli. Da quell’incontro nacque una profonda amicizia che ha poi coinvolto la sorella Anna Maria anche lei suora, Maria Teresa e i genitori.

Per me è stata sempre una famiglia accogliente, da giovane abbiamo fatto molti incontri a casa loro, anche legati al cammino fatto nella Gioventù Studentesca. Poi c’era il tema della montagna, che è sempre stato per noi attrattivo e molto attuale.

Alberto ha avuto una personalità che può rappresentare sicuramente ancor oggi un punto di riferimento per il Cattolicesimo Ambrosiano e popolare, grazie al suo interessamento alla dimensione civile, di cui avremmo bisogno anche nella società di oggi. Di Alberto ho ben presente il senso del lavoro ereditato dal nonno e dal padre Daniele, senza mai dimenticare la forte unità famigliare garantita da mamma Luisa, una donna di fede, delicata, precisa, accogliente, che ha sempre sostenuto i figli, tre dei quali consacrati: Augusto missionario del Pime nell’Amazzonia Brasiliana e le due sorelle suore Pinuccia e Anna.

In uno scatto risalente agli anni Sessanta al campo di Maggianico, giovannissimi: al centro Alberto Gianola, con lui in foto a sinistra Gabriele Perossi e Roberto Formigoni, nella foto anche il cardinale Angelo Scola, Plinio e Angelo Agostoni di Icam

Alberto ha sempre avuto un bel temperamento, persona gioviale, ironico, scanzonato un carattere il suo che gli consentiva di prendere la vita sempre per il verso giusto, dimostrando anche la capacità di avvalersi di validi collaboratori come Gabriele Perossi consentendogli così di portare avanti l’azienda di famiglia come ha saputo fare. Aveva personalità, ma non ha mai cercato la ribalta.

Oggi lo piangiamo ma lo affidiamo alle braccia del Padre, Dio vero e Dio vivente. Sapendo di non averlo perso, perché lo ritroveremo.

Come diceva San Paolo: ‘Noi saremo sempre con il Signore’.

Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia Gianola in questo momento di dolore: alla moglie Mariangela e ai figli Samuele, Daniele, Lucia e Pietro”.