In tanti per l’addio ad Alessandro Redaelli: “Non dimenticheremo il tuo sorriso”

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Basilica gremita, questa mattina, per l’ultimo saluto al giovane papà lecchese

“Era una persona attiva, capace, dai mille interessi. Non scorderemo quella sua voglia di fare che portava nel cuore”

LECCO – Una basilica di San Nicolò gremita, questa mattina, ha detto addio ad Alessandro Redaelli, il giovane papà lecchese morto nelle acque del lago di Garda a soli 40 anni. Amici, compagni di scuola, colleghi di lavoro, i ragazzi con cui è cresciuto in via Canto ad Acquate hanno voluto stringersi attorno alla famiglia di Alessandro facendo sentire il loro calore alla compagna Sabrina, ai figli Venere di 5 anni e Nash di pochi mesi, ai genitori Monica e Aldo, al fratello Daniele e alla nonna Matilde.

Difficile trattenere l’emozione per una tragedia improvvisa che non ha alcuna spiegazione. A celebrare il funerale il prevosto di Lecco monsignor Davide Milani, mentre l’ex parroco di Castello don Egidio Casalone ha ricordato il giovane lecchese: “Oggi siamo qui in tanti a sostenere la famiglia di Alessandro: innanzitutto la compagna Sabrina che lo ha amato profondamente e i suoi bambini, Venere che stava iniziando a gustare la pienezza della vita con i suoi 5 anni e il piccolo Nash. Desideriamo stare vicino anche ai suoi genitori perché questa tragica fatalità ha segnato per sempre la loro esistenza, mi diceva papà Aldo ‘speriamo di trovare almeno il suo corpo per poter dare a lui una giusta sepoltura e avere un luogo dove andare ad esternare il nostro dolore e la nostra preghiera’. Desideriamo star vicino anche al fratello Daniele che ha iniziato da subito a star accanto ai bambini di Alessandro per far sentir loro il calore di una persona che li ha amati e che non hanno avuto il tempo di amare il proprio papà profondamente”.

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Don Egidio ha poi ricordato la figura di Alessandro: “Non l’ho conosciuto da piccolo ma so che ha amato la sua parrocchia di Acquate dove ha fatto il cammino di fede mettendosi anche al servizio di quella comunità. Era una persona attiva, capace, dai mille interessi: dalle radio locali all’astronomia da cui aveva preso i nomi dei suoi figli, un pianeta e una stella. Alessandro era disponibile verso tutti. Ora siamo qui come persone che hanno condiviso con lui un pezzo di strada, mi hanno scritto ‘Alessandro è morto felice con chi l’amava e con quello che amava’. Signore ti ringraziamo di averci dato Alessandro, di averlo potuto conoscere ed amare, aiutaci a mettere in pratica gli insegnamenti di bene che lui ci ha lasciato”.

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Tra i tanti occhi gonfi e i volti rigati dalle lacrime, il ricordo speciale di don Marco Albertoni, prete originario di Acquate che ha concelebrato la messa, coscritto e amico di infanzia di Alessandro: “Con Ale ci siamo conosciuti in via Canto dove abbiamo giocato tante volte assieme. Giocavamo a pallone, lui un portiere che se la cavava bene, era un bel gatto, mentre io ero un po’ più imbranato e giocavo in difesa e mi passava dei buoni palloni. Abbiamo frequentato assieme il Badoni e poi l’università, e oggi non riesco a togliermi dalla mante quel suo sorriso, quella sua intraprendenza, quella sua voglia di fare che portava nel cuore, quel suo saper coinvolgere. Con semplicità volevo esprimere la vicinanza ai suoi famigliari di tutti i vicini di casa di via Canto, di tutta la comunità di Acquate e di tutti gli amici. Il Signore ti accolga nella vita eterna e protegga sempre tutta la tua famiglia”.

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