Inchiesta sul fotovoltaico, anche una società lecchese ‘attenzionata’

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La Finanza indaga su una maxi truffa nel settore delle energie rinnovabili

Sequestro da 56 milioni di euro, ad otto società contestato la percezione illecita di finanziamenti pubblici

LECCO – I Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo riguardante beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, per un ammontare complessivo di 56 milioni di euro.

Il provvedimento rappresenta la conclusione di indagini finalizzate ad accertare una presunta indebita percezione di contributi statali erogati dalla “G.S.E. S.p.a.” (Gestore dei Servizi Energetici) per le fonti di energie rinnovabili nel settore del fotovoltaico. 

Ad 8 società, aventi sede nelle province di Milano, Bergamo, Lecco e Bolzano, viene infatti contestata l’illecita percezione di contributi pubblici, per un totale di 15 milioni di euro, attraverso la realizzazione in agro di Ginosa di 4 impianti di produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica, ciascuno dei quali di potenza superiore al massimo consentito di 1 MW.

Le attività investigative avrebbero consentito in particolare di appurare che l’illecita realizzazione sarebbe stata posta in essere anche attraverso la produzione di documentazione artificiosa al Comune di Ginosa, attestante l’illecito frazionamento dei 4 impianti in 11 parchi fotovoltaici, limitrofi tra loro, ciascuno dei quali di potenza di poco inferiore a 1 MW.

Complessivamente sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria 12 persone (fra i rappresentanti legali ed amministratori delle citate società) a vario titolo, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Posti sotto sequestro 11 parchi fotovoltaici, il cui valore complessivo ammonta a 26 milioni di euro.