Insulti razzisti durante la partita di calcio: scoppia la rissa

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Stop Razzismo

L’episodio oggi pomeriggio al Bione durante la partita tra Oratorio O. Zanetti e Bellagina, categoria Juniores

Il giocatore preso di mira ha risposto al pubblico durante la partita ed è stato espulso, ma anzichè andare negli spogliatoi si è diretto in tribuna

 

LECCO – Un episodio da stigmatizzare quello avvenuto nel pomeriggio di oggi, sabato, durante la partita di calcio tra l’Oratorio O. Zanetti e la Bellagina, match valevole per il campionato Juniores Provinciale (Under 20).

Sul finire di gara, dagli spalti alcuni supporter della Bellagina hanno iniziato a prendere di mira un giocatore avversario, “colpevole” di avere la pelle nera. Sono piovuti insulti razzisti e xenofobi che hanno fatto perdere il controllo al giovane calciatore, il quale ha risposto alle provocazioni.

Inflessibile l’arbitro nell’applicare il regolamento, estraendo il cartellino rosso ed espellendo il calciatore reo di aver risposto ai supporter che lo stavano insultando.

E’ a quel punto che il giovane, anzichè prendere la via degli spogliatoi, si è diretto in tribuna deciso ad affrontare vis a vis chi, vergognosamente, l’avevano insultato.

Inevitabile lo scontro, con il diverbio che si è subito trasformato in rissa, sedata a fatica da altri tifosi che hanno saputo ristabilire la calma senza dover richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine (comunque allertate, con i Carabinieri che sono poi giunti al Bione), mentre il giovane è stato accompagnato negli spogliatoi.

Nel frattempo la partita si è conclusa con la vittoria degli ospiti per 2 a 0, ma ancora una volta il risultato sportivo passa in secondo piano di fronte all’inaccettabile vittoria dell’odio e della violenza.

Solo pochi giorni fa, in campo ben diverso da quello di periferia in cui si è disputata la partita odierna, vittima dell’odio razziale è stato il portiere del Milan, Mike Maignan, insultato con cori razzisti durante il riscaldamento pre partita contro la Juventus all’Allianz Stadium.

Il portiere rossonero ha poi postato sul suo profilo Instagram la sua riflessione su quanto accaduto e subìto: “Cosa volete che dica? Che il razzismo è sbagliato e che quei tifosi sono stupidi? Non si tratta di questo. Non sono né il primo né l’ultimo giocatore a cui questo succederà. Finché questi eventi vengono trattati come ‘incidenti isolati’ e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora e ancora. Cosa facciamo per combattere il razzismo negli stadi? Crediamo veramente che ciò che facciamo sia efficace? Faccio parte di un Club impegnato come leader nella lotta contro ogni discriminazione. Ma bisogna essere di più e uniti in questa battaglia contro un problema sociale che è più grande del calcio stesso. Nelle stanze che governano il calcio, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e urla che ci relegano al rango di animali? Sanno cosa fa alle nostre famiglie, per i nostri cari che lo vedono e che non capiscono che possa ancora succedere nel 2021? Non sono una ‘Vittima’ del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché potremo usare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo”.

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