L’addio a Renato Bartesaghi: “Ci hai insegnato la libertà”

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I funerali del pittore Renato Bartesaghi

La cerimonia si è tenuta nella chiesa di Acquate

LECCO – “Grazie Renato, per avermi regalato la tua amicizia. Ora vai nel tuo ultimo viaggio, e che Dio ti benedica”. E’ stato l’amico di una vita, il Ragno Dino Piazza, a chiudere la cerimonia funebre per l’ultimo saluto a Renato Bartesaghi, artista lecchese e membro onorario dei maglioni rossi, scomparsi mercoledì a 94 anni. I funerali di Bartesaghi si sono svolti nella chiesa di Acquate, alla presenza dei familiari, degli amici Ragni e di altri pochi intimi che hanno voluto salutare per l’ultima volta l’artista lecchese. Tra di loro anche Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello del Lario, paese dove Bartesaghi si era trasferito dopo il matrimonio.

L’omelia

A celebrare la Messa Don Carlo Gerosa, parroco di Acquate: “Oggi siamo qui riuniti per professare la fede in Gesù, che ha dato la sua vita sulla croce  per noi – ha detto il prete durante l’omelia – siamo qui per ricordarci che ciò che ha riguardato Gesù riguarderà anche noi e che solo il nostro corpo mortale è destinato alla terra, mentre quello affidato al Padre resusciterà nella vita eterna. La tomba nella quale veniamo chiusi non è l’ultima parola su di noi”.

In maglione rosso Dino Piazza

Il ricordo dell’amico Piazza

E’ toccato poi Dino Piazza, amico fraterno di Bartesaghi (i due sono nati e cresciuti insieme a Rancio Alta e proprio Piazza propose l’artista, amante della montagna, come membro onorario del gruppo dei Ragni della Grignetta, ndr): “Voglio ricordare Renato con una lettera che gli ho scritto tanti anni fa – ha detto Piazza, con voce commossa – la nostra amicizia è stata un’amicizia vera, di quelle che si scelgono. ‘Con le tue opere Renato entri nelle nostre case riuscendo a donare allegria, con animo nobile e sensibile sai usare il pennello, tracciando linee così sottili e delicate(…). Poi, quando ci si mette il cuore, i risultati ottenuti sono davvero eccezionali. Non raramente quando allestivi una mostra il tuo carattere si trasformava, si preoccupava, diventava spigoloso, ma anche questo fa parte del corredo dell’artista’.

“L’amicizia per lui ha valore, ma gli amici se li sceglie lui, non possono avere caratteristiche lontane dal suo pensiero: per lui la sincerità e la lealtà erano importanti. Chi lo conosce bene – ha continuato – sa che le sue opere più belle le ha regalate, non ha mai aspirato alla ricchezza. Il suo era un comportamento di una semplicità impressionante: oltre ad essere stato un artista, Renato, sei stato soprattutto uomo. Tutto quello che ti ho detto te lo sei meritato in tutti gli anni di lavoro”. Piazza ha quindi concluso: “Ti ringrazio di avermi regalato la tua amicizia, che ritrovo ogni volta che guardo una tua opera. Ciao Renato, vai nel tuo ultimo viaggio e che Dio ti benedica”.

La figlia: “Mi hai insegnato la libertà”

Anche uno dei figli, Maria Rosa, ha voluto dare un ultimo saluto al padre: “Vorrei ringraziare tutte le persone che gli hanno permesso di vivere il più serenamente possibile fino a quando è andato via. Ciao papà, mi hai insegnato la libertà e l’essere un po’ fuori dalle righe, e per questo ti ringrazio”.

La bara è stata trasportata fuori dalla Chiesa sulle note del Signore delle Cime. Renato Bartesaghi riposerà nel cimitero di Rancio Alta, dov’è nato e cresciuto.