Lavoratore frustato dal ‘capo’ per aumentare la produzione

Tempo di lettura: < 1 minuto

Il caso successo in un’impresa del settore della plastica nel lecchese

Il lavoratore, licenziato, ha fatto vertenza contro l’azienda

LECCO – Spronato a produrre di più a colpi di frusta, quasi fosse un cavallo in una gara equestre, il fantino in questo caso era però l’imprenditore dell’azienda dove lavorava, una piccola realtà produttiva lecchese operante nel settore della plastica.

Vittima un giovane lavoratore che, dopo alcuni mesi, avrebbe deciso di ribellarsi al comportamento del suo datore di lavoro e per questo licenziato. Il caso è arrivato sulla scrivania dell’ufficio vertenze della Cisl che si è occupato di assistere il ragazzo.

I colpi venivano inferti con una verga di plastica,  colpi “leggeri” da quel che si apprende e accompagnati da incitamenti verbali, “pesante” è invece considerata la gravità del gesto, “un caso limite” così come definito dal sindacato.

Nel 2018, l’Ufficio vertenze della Cisl Monza Brianza Lecco ha seguito 944 pratiche e recuperato a favore dei lavoratori 9.055.377 euro. Molto lavoro, spiegano, anche per effetto del Decreto Dignità.

“In pratica – sottolinea Stefano Goi, responsabile Ufficio vertenze Cisl Monza Brianza Lecco – dall’inizio dell’anno ogni giorno in media una persona viene ai nostri sportelli per chiedere informazioni, dopo essere stata lasciata a casa per la conclusione di un contratto a termine”