Lecco. Polizia in piazza per gli studenti contro il cyberbullismo

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“Una vita da social” la Campagna educativa della Polizia di Stato

Alla Meridiana una mattinata dedicata agli studenti

LECCO – Partito da Matera, capitale europea della cultura, ha fatto tappa anche a Lecco il truck di “Una vita da Social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.


Nella città di Lecco è stata organizzata una mattinata speciale, martedì, nella Piazzetta interna al Centro Commerciale “La Meridiane”, coinvolgendo i ragazzi delle scuole primarie di secondo grado e sono state premiate le scolaresche vincitrici della 2^ edizione del concorso “A scuola con il Commissario Mascherpa”.


Ad intrattenere il pubblico di giovanissimi, suscitando grandissimo interesse, è stata la dimostrazione dei cinofili della Polizia di Stato e l’esibizione del Campione del Mondo 2018 specialità trial, Matteo Grattarola, atleta Fiamme Oro, insieme ad altri biker.


“I social network sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager e in virtù del numero sempre maggiore degli adolescenti presenti sul web hanno determinato una crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli anni è raddoppiato – spiegano dalla Polizia di Stato – dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 208 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Altro fenomeno all’attenzione della Polizia è la “selfie-mania”.

“Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10. Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso”

“L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni potenzialmente pericolose, prevalentemente alla guida del motorino o della macchina. Come anche testimoniano i casi di cronaca con esiti letali, a cimentarsi con queste pratiche sono prevalentemente i maschi, verso i vent’anni, con un rendimento culturale o accademico o molto basso o molto elevato”.