Reati in calo e più arresti nel 2019. I carabinieri: “Un altro anno positivo”

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Cala il numero di reati denunciati in provincia di Lecco

Il Comandante Infante: “I risultati premiano il lavoro fatto”

LECCO – “Anche quest’anno, così come nel 2018, si conclude con una nota positiva; la diminuzione dei reati in provincia di Lecco”.

E’ il comandante dell’Arma, il tenente colonnello Igor Infante, a presentare alla stampa il primo bilancio sul fronte del contrasto alla criminalità nel 2019 che sta per concludersi. Già la Prefettura nei giorni scorsi aveva annunciato il calo dei reati sul territorio lecchese e i carabinieri hanno perseguito ben l’87% dei reati registrati in tutta la provincia.

Questo perché gli uomini dell’Arma rappresentano, ad eccezione del capoluogo dove sono presenti le sedi delle altre forze dell’ordine, l’unico presidio di polizia sul territorio provinciale, con le sue 15 Stazioni territoriali, 4 forestali, 2 Comandi di Compagnia, un Comando Gruppo Forestale, il Nucleo Cinofili di Casatenovo ed una Motovedetta classe 200.

Meno furti, rapine e estorsioni

La flessione più importante nel 2019 è quella del numero di rapine denunciate (-47.83%), calano anche i furti (-10,45%) e le estorsioni (-37.78%). Queste non sono legate al fenomeno della criminalità organizzata ma a singoli casi e a criminalità minore, come episodi di oggetti di proprietà (telefoni cellulari o oggetti di valore) rubati e per i quali viene chiesto il riscatto, il cosiddetto ‘cavallo di ritorno’.

Più arresti

Non solo l’attività preventiva impostata dall’Arma in provincia ha portato ad una oggettiva diminuzione dei reati, ha funzionato anche l’attività repressiva, che ha fatto registrare 175 persone tratte in arresto e 1.780 denunce in stato di libertà.

Resta il senso di insicurezza

“Il calo dei reati ci dice che abbiamo lavorato bene – prosegue il comandante Infante – nonostante questo permane la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini ed è in aumento. L’obiettivo per il 2020 è proseguire sulla strada dell’abbattimento dei reati e ridurre il senso di insicurezza della popolazione, dovuto anche a episodi non legati al nostro territorio e diffusi dai media, che possono incidere sulla percezione del cittadino”.

Per aumentare la prossimità dell’Arma con la comunità sono stati anche istituiti, in via sperimentale, presso i comuni della Provincia, “Punti di ascolto”, dove i militari delle Stazioni incontrano in alcuni giorni della settimana la popolazione per fornire informazioni utili e ricevere segnalazioni di qualsiasi tipo, per i successivi approfondimenti.

Il contrasto allo spaccio e alla criminalità organizzata

Il prossimo anno, ha confermato il comandante, proseguirà anche l’impegno contro lo spaccio di droga nelle aree boschive della provincia, “diventate zone franche per la vendita al dettaglio della droga – ha sottolineato il tenente colonnello – tantissimo è stato fatto soprattutto in questi ultimi quattro mesi. Continueremo a contrastare il fenomeno”

Nelle ultime settimane si è concretizzato anche l’impegno contro la criminalità organizzata e la chiusura di alcune attività commerciali per possibili legami con organizzazioni mafiose.

“E’ stato possibile non solo grazie ad un’attività informativa svolta dalle stazioni dei carabinieri ma anche dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza – ha spiegato il comandante – La ‘ndrangheta c’è, è latente. Dobbiamo fare in modo che resti confinata e perimetrata”.