Test sierologici sul covid 19: dal 27 si inizia anche a Lecco. Precedenza agli operatori sanitari

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Il test, effettuato tramite un prelievo, servirà a ricercare la presenza nel sangue degli anticorpi

Lettera di Ats ai sindaci per spiegare la situazione: si parte settimana prossima da Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona. Poi sarà la volta delle altre Asst

 

LECCO – Test sierologici: in provincia di Lecco si partirà, molto probabilmente, da lunedì 27 aprile con precedenza, così come in tutta Lombardia, al personale sanitario e gli operatori socio sanitari dei servizi essenziali.
E’ quanto è stato definito ieri pomeriggio, giovedì, durante un incontro in video conferenza a cui hanno preso parte il prefetto di Lecco Michele Formiglio, il direttore generale dell’Asst Lecco Paolo Favini e il dottor Maurizio Panciroli di Ats Brianza. Oggetto della video call, la questione dei test sierologici, come conferma il numero uno di Villa Locatelli. “Abbiamo chiesto un confronto su questi test per capire a che punto siamo – precisa Usuelli – . A oggi nessuno di questi test è stato ancora certificato dall’istituto superiore di sanità e si aspetta la certificazione, data per imminente, del test allo studio del Policlino San Matteo di Pavia. E’ chiaro che bisogna muoversi con prudenza e circospezione per evitare il rischio di test poco affidabili, che potrebbero dare una percentuale troppo alta di falsi positivi o di falsi negativi”. Per Usuelli quello che è certo è che bisogna partire a effettuare questi test da chi ha più bisogno.

Una visione, quest’ultima, confermata dai vertici di Ats Brianza che, nella giornata di ieri, giovedì, hanno inoltrato una lettera a tutti i sindaci lecchesi, chiarendo le strategie messe in campo dal Pirellone. Nella lettera, firmata da Silvano Casazza, direttore di Ats Brianza si legge: “Regione Lombardia darà avvio all’esecuzione di questi test, già dalla prossima settimana, con un percorso graduale a partire dalle situazioni a maggior rischio, o su cui le verifiche possono essere più opportune: gli operatori sanitari e socio sanitari dei servizi essenziali, con particolare riferimento alle province più colpite dall’infezione (Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona), per proseguire, in breve tempo con gli altri territori, tra cui Ats Brianza”.

Casazza ha aggiunto: “Allo stato dei fatti, occorre attenersi ai programmi emanati da Regione Lombardia, anche nell’ottica di tutelare il cittadino, garantendo la massima qualità e standardizzazione attraverso l’utilizzo di metodi validati e confrontabili. In tal modo potremo garantire un intervento coordinato su tutto il territorio, nel contesto di una azione complessiva regionale, evitando azioni autonome e frammentarie che potrebbero creare successive criticità gestionali”.

Da parte di Ats Brianza c’è stato quindi lo stop ad azioni autonome di sindaci (come quello di Suello) che avevano comunicato l’intenzione di dare avvio a questa campagna di indagine tramite il prelievo di sangue. Bisognerà quindi procedere tutti insieme, seguendo le direttive regionali.

Con una circolare inviata a tutte le Asst della Lombardia, il direttore generale dell Welfare di Regione Lombardia Luigi Cajazzo ha infatti spiegato che i primi kit per la ricerca degli anticorpi anti covid 19 su sangue periferico saranno disponibili il 23 aprile per le province di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Le altre strutture avranno a disposizioni i kit dal 27 aprile.

Nel documento viene altresì chiarito che “in prima istanza saranno sottoposti all’analisi i sanitari dipendenti delle Aziende sede dei laboratori attivati, che procederanno secondo le priorità che verranno indicate nella identificazione dei soggetti da poter sottoporre a controllo, in modo da organizzare al meglio l’attività di prelievo e conferimento campioni. Saranno successivamente date indicazioni degli azzonamenti per le strutture sanitarie non sede di laboratori attivati, delle Ats e delle Rra e delle strutture socio-sanitarie, con cui sarà necessario stabilire collegamenti informatici per la richiesta delle prestazioni e l’invio telematico dei referti”.

Il test sierologico è uno strumento di analisi completamente diverso dal tampone oro-faringeo  come ha spiegato da Alessandro Venturi, presidente del Policlinico San Matteo di Pavia, nel corso della diretta Facebook con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

“I test sierologici servono a ricercare nel sangue la presenza degli anticorpi, degli antigeni che ci proteggono dal virus. Grazie a questi test possiamo capire molte cose. Possiamo infatti scoprire se qualcuno è venuto a contatto con il virus e se e soprattutto ha sviluppato gli anticorpi necessari a proteggerci”.  Uno strumento fondamentale per affrontare la cosiddetta fase 2. Il test avviene tramite un prelievo di sangue e non la semplice puntura del dito.

Nel video l’intervista completa a Venturi