Travolta da un’auto, Chiara non ce l’ha fatta. Dolore a Lecco per la 19enne

Tempo di lettura: 3 minuti
Chiara Papini (foto facebook)

Confermato nel pomeriggio il decesso della giovane 19enne, donati gli organi

Il dolore degli amici e l’affetto di chi le era vicino: “Il tuo ricordo rimarrà eterno giovane anima”

LECCO – Chiara Papini non ce l’ha fatta. La ragazza, 19 anni, era stata trasportata d’urgenza all’Ospedale di Varese dopo un grave incidente stradale ma, nonostante le cure dei medici, la giovane si è spenta: troppo gravi le ferite riportate dopo essere stata investita da un’auto. Le procedure per l’accertamento della morte cerebrale della giovane erano cominciate questa mattina poco prima delle 10. Nel pomeriggio è giunta la conferma del decesso. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi.

Chiara Papini è stata strappata alla vita a soli 19 anni, investita da un’auto pirata a pochi metri da casa sua, in via Papa Giovanni XXIII. Stava attraversando la strada quando un’auto guidata da un ragazzo poco più grande di lei, 22 anni, l’ha travolta. Un impatto tremendo: Chiara è stata sbalzata per diversi metri sull’asfalto, picchiando la testa. L’auto che l’ha investita, invece, si è allontanata ma il conducente, anche lui di Lecco, è stato rintracciato poco dopo l’incidente dagli uomini della Questura a Bonacina. E’ stato denunciato.

Studentessa all’Istituto Rota di Calolziocorte (prima aveva frequentato il Badoni a Lecco), Chiara era molto conosciuta nel rione di Castello, dov’è cresciuta con la famiglia, mamma, papà e un fratello più piccolo. “Un dolore immenso – il commento del parroco Don Mario Fumagalli – io sono arrivato da pochi mesi e non ho avuto il piacere di conoscere personalmente Chiara, che negli ultimi anni si era allontanata dall’oratorio, ma la famiglia ha sempre frequentato la parrocchia. La mamma è catechista”. Proprio a Castello dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni i funerali della giovanissima.

Amante dello sport, Chiara era una nuotatrice. Una passione ‘ereditata’ da papà Gianfranco, allenatore del settore Master in Canottieri. A ricordare la giovane è la responsabile del nuoto della società leccheseCarla Silva: “Siamo devastati – ha raccontato – un dolore che non si può spiegare. Chiara era una ragazza splendida, educata e molto determinata. Ricordo che quando ero direttrice al Bione aveva insistito per fare il corso per Assistenti Bagnanti, superandolo con successo, una cosa insolita per una ragazza così giovane. Era stata poi mia collaboratrice. In Canottieri ha militato nel nuoto fino a pochi anni fa, ma essendo il padre allenatore frequentava con regolarità l’ambiente. Non ho parole per quello che è successo, siamo distrutti”.

Intanto diversi sono i messaggi lasciati dagli amici, straziati da una perdita difficile da spiegare: “A volte è veramente stupido pensare che un pensiero scritto qui possa arrivare a destinazione, forse però, quando non ti rimane null’altro da fare va bene lo stesso. Non ci sono parole, la sensazione è straziante, pelle d’oca e occhi lucidi. Ti ho davanti a me, come se stessi guardando un video di qualche momento assieme passato e ti abbraccio per darti l’ultimo saluto, come se stessi andando in un altro paese però…non via per sempre. Dai il coraggio e la forza alla tua mamma, al tuo papà e al tuo fratellino. Chiaretta non smettere di sorridere e di parlare della tua barca e amata Grecia a tutti gli angeli lassù”.

Ancora: “Di te ricorderò il sorriso e la spensieratezza, che sicuramente ti hanno accompagnata anche in quell’istante in cui, un automobilista, ha deciso di stroncare la tua giovane vita. Spero tu possa continuare a sorridere e a goderti la vita anche da lassù, come facevamo insieme. Ciao Chiara”.