Lecco, fiera ‘fantasma’ .Gli standisti: “Rivogliamo i soldi”

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fieraLECCO – “Cinque giorni per valorizzare e commercializzare il Made in Italy e la multiculturalità”: così veniva promossa, in un volantino, la fiera campionaria “Mestieri e Sapori” che avrebbe dovuto svolgersi al Palataurus di Lecco tra l’11 e il 15 dicembre, poi improvvisamente annullata a pochi giorni dall’inaugurazione.

Cose che possono capitare ma la situazione che si è venuta a creare con la società organizzatrice, la Brianza Eventi con sede legale a Milano, ha provocato sconcerto e rabbia in alcuni degli espositori che avevano aderito all’evento pagando la caparra per essere presenti alla manifestazione. Gli stessi ora lamentano di non riuscire a contattare in alcun modo i promotori dell’iniziativa.

“Sono venuto a sapere di questa manifestazione mentre esponevo alla fiera dell’Artigianato di Erba, a fine ottobre, e successivamente ho ricevuto alcune mail dagli organizzatori – spiega Massimo Franco, titolare di un’azienda di materassi e divani di Meda – ho deciso di partecipare e versare l’anticipo di 200 euro tramite bonifico nonostante avessi notato delle anomalie che non mi convincevano, a partire dal prezzo proposto per poter allestire tre stand. Successivamente ho domandato al Comune di Lecco, alla Confcommercio e alla Polizia Locale ma nessuno sembrava sapere dell’evento. Ho quindi chiesto rassicurazioni a chi in quel momento si interfacciava con noi per conto della Brianza Eventi, facendo presente il fatto di essere già stato ‘scottato’ in passato. Mi è stato risposto che loro erano persone serie”.

Il primo dicembre, però, il signor Franco e gli altri espositori hanno ricevuto una comunicazione da parte della Brianza Eventi: manifestazione annullata “per cause non imputabili all’organizzazione – come riportato nella mail inviata agli standisti – e posticipata a data da definirsi e comunque entro e non oltre il 30 aprile 2015”.

lettera di presentazione fiera palataurus
La lettera di presentazione della fiera che avrebbe dovuto svolgersi al Palataurus

La motivazione sarebbe legata a “gravi malintesi – spiega la società nella missiva – che si sono venuti a creare con una buona parte degli espositori nell’ultimo mese di organizzazione. La causa scatenante è stata la poca trasparenza e affidabilità del Palataurus, sede della manifestazione, che involontariamente o no, ci ha causato dei danni di immagine e credibilità verso i papabili espositori interessati a partecipare”.

Il tutto, si giustifica la Brianza Eventi in una lettera indirizzata ai gestori della struttura lecchese, “a causa di infondate voci che la fiera non avrebbe avuto luogo, la causa scatenante di queste voci è stata in primis il numero di telefono errato del Palataurus dove alcuni espositori hanno provato in vano a contattarvi, poi la totale estraneità del comune di Lecco che da metà ottobre è stato contattato per informazioni e si è sempre detto estraneo all’evento ( noi pensavamo che il comune lo sapesse già da tempo). Tutto questo – scrivono – ha creato un danno di immagine e di nostre previsioni in merito al numero di partecipanti alla manifestazione”.

Le motivazioni addotte da Brianza Eventi sono assurde e pretestuose – asseriscono i referenti di Palataurus – che restano a disposizione, come avvenuto nei giorni scorsi, degli espositori della manifestazione. Palataurus, che si ribadisce completamente estranea ai fatti, dalla sottoscrizione del contratto di locazione avvenuto il 23 ottobre scorso e relativa emissione della fattura di acconto, non ha mai percepito pagamenti né da Brianza Eventi né tantomeno dagli espositori, con cui non ha mai intrattenuto alcun tipo di rapporto. Successive comunicazioni con Brianza Eventi sia telefoniche, mail e postali non hanno mai avuto riscontro. Per queste ragioni Palataurus si riserva di agire legalmente contro Brianza eventi, anche per il grave danno d’immagine subito”.

La stessa cosa che si appresterebbero a fare alcuni degli espositori ingaggiati per la fiera, come Verena Minetti, imprenditrice di Novara del settore dell’edilizia.

Come gli altri imprenditori, Verena Minetti vorrebbe indietro i 200 euro versati per partecipare all’evento ed ha tentato invano di mettersi in contatto con gli organizzatori.

Tra gli standisti c’è chi ha anche acquistato merce appositamente per poterla esporre a Lecco, trovandosi ora con conti fino a 10 mila euro da pagare. Nessuna risposta avrebbero ricevuto provando a telefonare ai recapiti degli organizzatori pubblicati sul sito della fiera (http://mestieriesapori.jimdo.com/) ed anche la nostra redazione ha provato senza successo.

Rimaniamo comunque disponibili a dare spazio alle eventuali spiegazioni della Brianza Eventi.

Nel frattempo resta sconosciuto il numero degli espositori che avrebbero dovuto partecipare alla manifestazione versando la caparra. L’unico dato certo è quello pubblicato sullo stesso sito web dell’evento dove si garantiva spazio a ben 120 stand.