Lettera. Caos parcheggio Malpensa, testimonianza di una coppia lecchese

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lettera penna

MISSAGLIA – Dopo la vicenda eclatante che ha visto come sfortunato protagonista un lecchese, ecco un’altra testimonianza dell’odissea che, in questi giorni, stanno vivendo i clienti dell’Easy Parking di Malpensa.

“Vorrei anche io raccontare la mia esperienza surreale accaduta ieri (21 agosto) in modo da evitare che altri clienti possano subire gli stessi disservizi in futuro.  Mi chiamo Alessandra e abito a Missaglia, io e il mio fidanzato, residente a Robbiate, abbiamo lasciato la macchina il 14 agosto. Siamo tornati dopo una settimana e dopo un’ora e mezza di attesa della navetta, finalmente arriviamo al capannone dove sono accampate decine di persone, molte con bambini piccoli. La scena è surreale: clienti stanchi e arrabbiati, gestore sparito da più di un giorno e operai senza controllo, senza sapere cosa fare, dove picchiare la testa, che con arroganza arrivano non solo a minacce (ad una famiglia – con due bimbe piccole – che dopo essere bloccata nel capannone da più di 5 ore è stato detto che se continuavano a lamentarsi loro da lì non sarebbero usciti prima del giorno successivo) ma anche a scontri violenti. Macchine disperse dal giorno prima, chiavi perse, macchine ritrovate dagli stessi proprietari in campi sportivi o addirittura sulla strada. La cosa che lascia ancora più sgomenti è che tutte queste macchine sono state lasciate in parcheggi comunali e non, con le chiavi in bellavista sul cruscotto o sulla ruota anteriore. Uno dei clienti, cercando nella zona, ha trovato la sua macchina ma per prenderla ha dovuto scontrarsi con uno dei dipendenti che l’ha preso a insulti, male parole e bestemmie, perché ‘le auto le portiamo noi’. Da uno degli autisti della navetta (in realtà ne era presente solo uno in quanto “7 persone” secondo il suo racconto “sono a casa in malattia”) è arrivata la certezza che ‘da lì’, ovvero il territorio circostante ‘le macchine non passano’, lasciandoci intendere che quella zona è sotto il loro ‘controllo’ (cosa che non rassicura, anzi fa preoccupare ulteriormente). Durante la giornata sono stati chiamati più volte Carabinieri e Polizia Locale che purtroppo, non potendo attivarsi, hanno preso atto della vicenda raccogliendo le nostre segnalazioni. Ogni tanto arrivava qualche macchina, in condizioni pessime: graffi, segni, ruote bucate, resina, macchine smontate internamente (e nemmeno richiuse), macchine sporche internamente e palesemente utilizzate, decine e decine di km in più (un cliente ha constatato quasi 600 Km in più sull’autovettura). Alla richiesta di rimborsi, di cambi gomma, di pagamento di carro attrezzi le scene sono state ridicole: clienti che hanno dovuto portare impiegati del parcheggio a prelevare per pagare il carroattrezzi, meccanici per cambiare le gomme che non arrivano perché mai chiamati, e ovviamente nessun tipo di rimborso per quanto riguarda danni alle auto.  Dopo più di 4 ore di ‘non so’, ‘stanno arrivando 5 macchine’ e silenzio – nonché un’estrema arroganza – abbiamo scoperto che uno degli impiegati sarebbe sparito con 50 chiavi.  Dopo poco è finalmente arrivata la nostra macchina coperta di resina, ma tutto sommato in buone condizioni rispetto alle altre. Abbiamo lasciato il capannone con ancora la tensione del pomeriggio, nella speranza che posti così vengano chiusi, soprattutto per non danneggiare tutti i parcheggi low cost ottimi che ospitano centinaia di macchine al giorno nei pressi di Malpensa”.

Alessandra Sesana