Lettera. Incidenti in SS36 per ghiaccio, una delle vittime “bacchetta” Anas

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Foto Archivio

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo.

“Sono la ragazza coinvolta in uno degli innumerevoli incidenti del tunnel del Monte Barro di stamattina (domenica, ndr).

Volevo far presente soltanto, qualora non lo sappiate, che il mio incidente e l’incidente del ragazzo 34 enne sono avvenuti in 2 momenti differenti a distanza di circa 20 – 30 minuti l’uno dall’altro. Questo perchè, come da voi specificato (vedi articolo, ndr), nel mio caso l’asfalto era ghiacciato e ho sbattuto prima a destra e poi a sinistra contro il guardrail, mentre nel caso del ragazzo 34 enne l’incidente è avvenuto per evitare la macchina della Polizia ferma per i rilievi sulla mia auto, tra l’altro con il rischio per gli agenti di essere investiti. Ma la cosa assurda è che l’Anas aveva già ricevuto segnalazione nella notte dalla Polizia Stradale sulle condizioni ‘viscide’ dell asfalto, senza però nessun intervento da parte dell’Anas.

Ora, se in 2 ore si schiantano 4 persone, chi più chi meno gravemente, le cause non possono essere legate alle solo ai conducenti o ai loro veicoli, perchè uno può essere estremamente attento, attenersi alle velocità imposte dal codice della strada e avere la macchina più sicura del mondo, ma se la strada è ghiacciata è ghiacciata.

Ultimamente Anas ha un ‘tempismo perfetto’ nel segnalare o nell’intervenire in casi come questi, basti pensare come è andata a finire con il ponte di Suello…

Ora sarebbe il caso che qualcuno si prendesse delle responsabilità invece che scaricarle a chiunque tranne che a se stessa. Certo è che se sarà possibile io, e presumo anche le altre persone coinvolte, ci muoveremo per vie legali per avere un eventuale risarcimento. Io sono contenta di poter esser qui a spiegare la situazione e di stare bene solo con qualche livido, ma andiamolo a chiedere al 46 enne che si è ribaltato prima di me”.

Stefania Garatti