Leuci, i lavoratori: “Ci si crede veramente alla reindustrializzazione?

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    Leuci (4)LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei lavoratori della Leuci: 

    “Mercoledì 7 maggio abbiamo incontrato per la seconda volta in un mese l’Assessore regionale Melazzini che cortesemente ci ha ricevuti per un breve colloquio ai margini dell’incontro svoltosi allo Ster di Corso Promessi Sposi. Ne abbiamo ricavato ulteriormente la percezione che il non saper cogliere l’opportunità costituita dalla recente legge “Lombardia Impresa” per la reindustrializzazione dell’area Leuci costituirebbe un vero e proprio smacco per l’intero Territorio. Infatti lo stesso Assessore ha in qualche modo sotteso questo concetto coi media locali che hanno infatti riportato : “Melazzini sulla Leuci: siamo pronti, ma servono gli imprenditori”. Visto che vari media ci hanno interpellato a proposito, di seguito formuliamo pubblicamente le nostre considerazioni.

    Avevamo registrato durante l’ultimo “Tavolo Provinciale” del 13 marzo i tempi che i vari attori istituzionali ed associativi si erano dati per verificare l’interesse effettivo degli imprenditori, oltre quello già manifestato dalla Combustion & Energy di Oggiono.

    La stessa tempistica l’abbiamo più volte vista ribadire sui media locali da più soggetti componenti la Commissione Tecnica Ristretta, che ha in carico l’operatività di questa delicata fase.

    La domanda che ci sorge spontanea è : se si è così determinati a rispettare questa scadenza perché non si è ancora a tutt’oggi proceduto a sondare la disponibilità dei potenziali imprenditori anche attraverso un energico e convinto “battage” delle associazioni imprenditoriali ? Chiediamo, a 2 mesi dall’impegno collettivo assunto e ad 1 solo dalla scadenza concordata, quali sono i passi effettivi svolti in tale direzione ? Perlomeno l’ipotizzato “pacchetto” onnicomprensivo delle varie agevolazioni usufruibili, strumento d’immediato e semplificato impatto sui potenziali interessati, ha visto la luce ?

    Perché, pur sapendo che dal 4 aprile (confermatoci più volte dallo stesso Assess. Melazzini) si potevano presentare le manifestazioni d’interesse ed i progetti preliminari in regione, dando così concretamente avvio all’iter procedurale, si è previsto il primo successivo incontro “operativo” della Commissione Ristretta ( che non ha accolto la nostra richiesta di farne parte ) solo al 17 Aprile ? E perché si è ulteriormente aspettato il citato incontro presso lo Ster del 7 maggio (ben sapendo che questo appuntamento era stato approntato da tempo dal programma regionale divulgativo della legge) quando contenuti, procedure ed addirittura moduli di presentazione delle manifestazioni d’interesse erano scaricabili da tempo dall’apposito sito regionale ?

    Visti i vari risvolti annessi all’area Leuci che prevedono “reti imprenditoriali innovative” non si poteva “anticipare” il più possibile l’avvio di una convinta “consultazione” degli interessati ?

    Domande in cerca di risposte pertinenti.

    Ecco perché altri territori hanno già formalizzato, come direttamente confermatoci dall’assessore Melazzini stesso, le loro manifestazioni d’interesse.
    Aggiungiamo un’ulteriore valutazione : non vorremmo, dai “segnali” che percepiamo ( augurandoci di sbagliarci), che anni di sforzi e percorsi concreti sinergici possano essere vanificati dalla “scusante” che non ci sono imprenditori disponibili. A parte Combustion & Energy, non si vorrà sostenere che il tanto decantato “Sistema Lecco” è impotente di fronte ad una sfida come questa, vistone i risvolti esemplari oltre che praticabilissimi. Chiunque abbia seguito la nostra pluriennale vicenda è di fronte ad un ineludibile bivio :

    O si disconosce, come tutti i vari attori coinvolti a più riprese hanno pubblicamente affermato, la straordinaria convergenza di fattori concomitanti favorenti l’operazione di reindustrializzazione o si deve ammettere che il “Sistema Lecco” non funziona perché non riesce nemmeno a far decollare un esempio concreto di riconversione industriale, dopo tanti convegni.

    E’ proprio per questo che noi “dal basso” ed in nome dei tanti lavoratori “a rischio” di questo Territorio, da sempre votato al manifatturiero, che stanno con speranza guardando alla nostra vicenda, richiamiamo tutti alla massima coerenza applicativa. Certo, siamo ben coscienti che oggi è molto difficile “intraprendere” ma sappiamo che c’è più d’un imprenditore responsabile nelle nostre zone. A loro il nostro appello più accorato, disposti a fare, come sempre, la nostra parte”.