Leuci, il sindaco: “La bonifica deve proseguire”. Il curatore è già al lavoro

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La commissione consiliare di giovedì con Comune e ATS

In commissione consiliare gli ultimi sviluppi sulla vicenda Leuci

Dopo il fallimento, ordinanza sul curatore per il proseguo della bonifica

LECCO – “La procedura di fallimento non comporta nessuna modifica degli obblighi a cui il rappresentante legale della società, oggi il curatore, deve assolvere”.

Il sindaco Virginio Brivio rassicura sulla bonifica dell’area ex Leuci che, nonostante l’uscita di scena della Lago srl (proprietaria dell’area), dovrà continuare. L’intervento del primo cittadino arriva dopo gli incontri con il curatore fallimentare Andrea Carlucci, nominato a fine maggio con la sentenza di fallimento della società.

L’intervento di rimozione dell’amianto è stato chiesto esplicitamente, o meglio imposto alla proprietà, dal Comune nella figura del sindaco Virginio Brivio che nel giugno del 2017 aveva emanato un’apposita ordinanza. Le prime operazioni nell’ex fabbrica di lampadine erano iniziate ben un anno dopo e non senza stop.

L’assessore Alessio Dossi e il sindaco Virginio Brivio

Ora, con il fallimento della Lago srl, il Comune ha emesso d’ufficio una nuova ordinanza nei confronti del curatore “che ricalca gli obblighi, precedentemente evidenziati, sul nuovo referente” ha spiegato il sindaco Brivio. L’ordinanza concede 90 giorni per concludere la bonifica.

“Il curatore ha preso da subito i contatti con gli uffici tecnici del Comune e con una società specializzata nella rimozione dell’amianto, concordando un importo per effettuare l’intervento – ha fatto sapere il dirigente comunale l’arch. Gilardoni – ma prima che i lavori possano partire, dovrà essere presentato ad ATS e approvato un nuovo piano di bonifica”

ATS: rimosso l’amianto più pericoloso

Allo stato dell’arte, sui sette lotti (i capannoni) che compongono l’area risulta interamente bonificato il lotto 4, l’amianto compatto è stato rimosso dai lotti 1-6-7 mentre quello friabile dal lotto 3.

Risultano ancora da bonificare le coperture dei lotti 2-3, l’amianto friabile dei lotti 2-5 e ancora da campionare i materiali del lotto 3.

“L’attività finora svolta, anche se meno visibile dall’esterno, ha permesso di eliminare quella che possiamo considerare la principale sorgente di amianto che ora è stata resa innocua e ‘impacchettata’ dentro la Leuci. E’ sufficiente che arrivi un camion per caricare il materiale e portarlo allo stoccaggio intermedio e poi alla discarica definitiva” ha spiegato la dott.ssa Sala, medico del lavoro di ATS.

La parte più complicata è stata superata, lascia intendere la referente dell’azienda sanitaria, “i tempi sono stati lunghi in quanto l’intervento è stato affidato ad imprese differenti, forse perché non tutti avevano compreso la complessità del lavoro previsto – ha proseguito la dott.ssa Sala – Siamo soddisfatti delle operazioni svolte finora, resta da rimuovere il materiale che è più sotto gli occhi degli abitanti della zona, le coperture dei tetti”.