Lutto in casa Ragni. E’ morto Cesare Giudici, aveva 76 anni

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LECCO – Lutto in casa dei Ragni di Lecco. Questa notte è spirato Cesare Giudici, classe 1936. Originario della Valbondione Giudici negli Anni ’50 si trasferisce ai Piani Resinelli, dove il padre prende in gestione il Rifugio Porta. E’ qui, che il giovane Cesare inizia a “dialogare” con la montagna e in particolar modo con la Grigna. A soli diciassette anni entra a far parte dei Ragni di Lecco e successivamente diventa Guida alpina.

Uomo di fibra forte e di poche parole Cesare annovera diverse imprese tra le quali spiccano la prima ripetizione nel 1956 della via Bonatti al Dru con Dino Piazza, Giorgio Redaelli e Carlo Mauri, l’apertura di una via in Marmolada con il mitico Toni Egger del quale Cesare era molto amico e nel 1966 nella Terra del Fuoco compie la prima salita del Monte Buckland in compagnia di Carlo Mauri, Casimiro Ferrari, Gigi Alippi e Guido Machetto, un’impresa che la si può definire una pietra miliare dell’Alpinismo e prima ancora della storia del Gruppo Ragni di Lecco perchè con quella salita si apre l’interminabile stagione patagonica che ancora oggi non si è chiusa, come del resto lo ha dimostrato nei giorni scorsi il giovane Matteo Della Bordella (Ragno) che in compagnia di Luca Schiera ha conquistato proprio la Torre Egger (che prende il nome dall’alpinista amico di Giudici) tracciando una nuova via sull’inviolata parete Ovest (vedi articolo).

A ricordare l’amico e compagno di cordata è il Ragno Dino Piazza: “Abbiamo arrampicato insieme al Dru. Ricordo che quella via l’aveva tirata tutta lui fin quasi alla cima, dove in uno degli ultimi tiri è volato… per nulla scosso, mi ha fatto andare avanti da primo e alla fine siamo riusciti nell’impresa. Cesare era fortissimo, aveva una grande forza fisica ed era anche uno veloce nel salire per quello lo ribattezzammo ‘s’ciupetun’ – sorride Piazza, prima di proseguire – Era così forte perchè, essendo ai Resinelli, aveva la fortuna di potersi allennare spesso, quasi tutti giorni e anche quando non si allenava con il lavoro al rifugio era comunque costretto a camminare… Con lui nel 1965 partecipai anche al Rally delle funivie, gara sciistica dove giungemmo secondi dietro agli austriaci. Come uomo Cesare era un onesto, un coraggioso, come si dice a Lecco ‘propri un brau bagaj’ (proprio un bravo ragazzo, ndr).

“La nostra amicizia è cominciata un po’ tardi – spiega un’altro amico Ragno, Giuliano Maresi – quando Cesare smise di arrampicare al rientro dalla straordinaria impresa nella Terra del Fuoco ricordo che c’era una stima reciproca, ma a farci avvicinare fino a diventare amici fu l’occasione della stesura della biografia di Casimiro Ferrari, al quale Cesare era legato non solo alpinisticamente ma anche in termini famigliari in quanto erano cognati. Cesare era davvero una brava persona, disponibile e cordiale. In montagna era fortissimo e ricordo ancora le parole di Casimiro: ‘Non ho mai visto uno arrampicare così forte come Giudici’ ”.

“Siamo stati tanti giorni con il sorriso e abbiamo vissuto nell’euforia dopo l’exploit di Matteo Della Bordella e oggi, purtroppo, ci ritroviamo a dover salutare un amico e un compagno – commenta il presidente dei Ragni Fabio Palma – Cesare è stato un grande, uno di quelli che ha fatto la storia dei Ragni. L’anno scorso, in occasione della giornata Maglioni Rossi, avevamo presentato il film sulla salita al Monte Buckland per il quale ci aveva aiutato nel reperire il materiale. La notizia della sua scomparsa mi ha lasciato un po’ così… non vorrei sembrar retorico, e sicuramente si tratta di una coincidenza, ma mi viene da dire che Cesare abbia quasi aspettato di assistere all’impresa di Matteo sulla Egger prima di congedarsi dal mondo…”.

I funerali si terrano nella chiesa parrocchiale di Chiuso, rione dove Guidici abitava con la moglie Rinalma dalla quale ha avuto tre figli, Patrizia, Luigi e Monica.



Il Trailer della prima assoluta del al Monte Buckland (1600 m. Terra del Fuoco)

 

(Credit Photo by Ragni e http://librerialiberamente.blogspot.it)