Lutto nel mondo alpinistico è morto il Ragno Annibale Zucchi

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LECCO –  Lutto nel mondo dell’alpinismo, i Ragni di Lecco piangono la scomparsa di un grande Maglione Rosso: Annibale Zucchi, classe 1933 scomparso questa notte all’ospedale Manzoni di Lecco dov’era ricoverato. Ora la salma si trova nella sua abitazione di via Escursionisti, 27 ai Piani Resinelli.

Tra le numerose imprese compiute dal mandellese, spicca nel 1961 la conquista del Mc Kinley con la spedizione del CAI di Lecco al McKinley che vedeva come capospedizione Riccardo Cassin e i compagni Luigi Airoldi, Gigi Alippi, Jack Canali e Romano Perego. Un’impresa storica compiuta dai sei lecchesi destinata a rimanere negli annali dell’alpinismo mondiale. Gli attimi finali di quella salita li ricorda Luigino Airoldi che era in cordata proprio con Zucchi: “Mancavano quattro tiri, due li o fatti io, poi ero stanchissimo vedevamo la cima ma il freddo intenso, il vento, la neve ci stavano mettendo a dura prova. Così è passato davanti Annibale, ha fatto gli ultimi due tiri ed ho capito che ormai ce l’avevamo fatta perchè a un certo punto mi stava tirando letteralmente su di peso. E’ a quel punto che gli ho gridato: ‘Annibale! Calma non tirarmi così… !’ Quando siamo usciti in cima mi ha abbracciato… non dimenticherò mai quel momento. Annibale per me oltre che un compagno di cordata era un amico. Credo di poter dire che sono stato quello che ha arrampicato più di tutti con lui e nel 1951, siamo entrati assieme nei Ragni. Fu una cosa insolita ed eccezionale, perchè allora davano il Maglione Rosse a un solo alpinista all’anno, non di più”.

A ricordalo sono tutti i Ragni di Lecco che attraverso una nota stampa fanno sapere “Annibale Zucchi è stato un pilastro storico dell’alpinismo italiano e del Gruppo dei Ragni di Lecco. Fu uno dei protagonisti assoluti della scena internazionale, grazie a tante imprese tra le quali l’epica conquista della parete Sud del Mc Kinley nel 1961 e nel 1969 la via nuova sulla parete ovest dello Jirischanca. Tutti i Ragni con dolore, si accostano alle esequie che si terranno giovedì 4 aprile, alle 15,30 presso la chiesetta del Sacro Cuore ai Piani Resinelli“.

Tipo taciturno e dalla forza fisica incredibile, Annibale Zucchi ha lavorato come maestro di sci ai Piani di Bobbio, vivendo ormai da anni nella sua casa ai Resinelli: “Ricordo – prosegue Luigino – che la moglie gli aveva fatto capire che era meglio che facesse il maestro di sci piuttosto che la guida… ‘perchè – diceva – col carattere che hai tutti i clienti li inviti a casa a mangiare e quello che guadagni lo spendi così..’ “.

Andando a ritroso negli anni, da ricordare, nel 1956, il doppio tentativo di ripetere con Claudio Corti la Bonatti al Dru: la prima volta Zucchi e  Corti devono tornare indietro a causa del brutto tempo; la seconda volta, una valanga li travolge all’inizio del canale d’attacco, ma incredibilmente restano in vita. Corti, nonostante le ferite si prende Zucchi in spalla e raggiunge la morena del ghiacciaio della Charpoua dove vengono raggiunti dai soccorsi.

Due anni dopo, nelle Dolomiti di Brenta, insieme a M. Colombo, G. Ferranti, Roberto Osio, Zucchi compie la prima ripetizione del Campanile Alto per il Diedro Nord-ovest (via Maria e Alberto Fossati) aperta da Andrea Oggioni e Iosve Aiazzi nel 1954.

Nel giugno del 1960, sempre sulle Dolomiti di brenta, con Romano Merendi, Luciano Tenderini e Gigi Alippi, Zucchi “centra” la prima assoluta al Gran Diedro Nord della Brenta Alta. Quindi arriva l’anno del Mc Kinley e, nell’agosto del 1965, con Giuseppe Lafranconi traccia la via nuova sul versante Sud-Sudest sulla Furggen al Cervino; poi nel 1982, con Pierlorenzo Acquistapace (Canella) e Gigi Alippi vola nelle  isole Svalbard con una spedizione esplorativa targata dal Cai di Ranica (Bergamo).

 
Video: McKINLEY 1961 – STORIA DI UN’AMICIZIA di Paola Nessi
(foto tratta dal video)