I cittadini di Dervio contro la costruzione del forno crematorio, raccolte 600 firme

Tempo di lettura: 2 minuti
Il rendering del progetto del forno crematorio a Dervio

Ieri la prima data prevista per la raccolta firme

“La giunta purtroppo sta tirando dritta sul progetto”, commenta il consigliere di minoranza Vassena

DERVIO – Grande successo per la prima uscita della raccolta firme. Sono stati oltre 500 i cittadini (in grandissima parte residenti, qualche altro con il domicilio in paese) che hanno firmato contro la previsione di forni crematori a Dervio in sole 4 ore ai 5 tavolini distribuiti per il paese. Alla fine del pomeriggio il numero è ulteriormente salito sfiorando quota 600.

La raccolta firme è stata avviata da un gruppo di decine di persone solo in parte riconducibili al gruppo consiliare di minoranza guidato dall’ex sindaco Davide Vassena. “E’ la dimostrazione del fatto che la questione stia a cuore a tutti i Derviesi e la contrarietà al progetto sia trasversale ad ogni schieramento”, commenta Vassena.

Un nuovo punto di raccolta verrà allestito martedì mattina lungo via don Penati, prima della piazza del mercato, e se necessario verranno successivamente proposte altre occasioni.

“Per quanto riguarda il merito della vicenda – continua Vassena -, la Giunta sta purtroppo tirando dritto nell’approvare la delibera propedeutica alla realizzazione dei forni da inviare in Regione (sempre che non l’abbia già fatto), mentre, anche a seguito delle nostre segnalazioni e della sollevazione popolare in atto, di questa vicenda (anche per le singolari modalità con cui è stata portata avanti dall’amministrazione) se ne discuterà a diversi livelli comprese le massime sedi istituzionali del Parlamento e di qualche ministero, grazie all’autonoma iniziativa di qualche parlamentare. Per far comprendere a quale livello si stia abbassando l’amministrazione per difendere un progetto che ogni giorno risulta sempre più indifendibile: il sindaco è riuscito a costruire una polemica anche sull’autorizzazione concessa per l’occupazione di due metri di suolo pubblico per la posa dei tavolini, che secondo lui avrebbe “messo in difficoltà gli uffici già in sofferenza”. Ricordiamo al sindaco che non è certo l’amministrazione a concedere a propria discrezione l’occupazione di suolo pubblico, ma che fortunatamente è un normale atto di competenza degli uffici, e che la compilazione delle sette righe di testo di autorizzazione da inserire in un file sicuramente già predisposto non avrà di certo mandato in sofferenza alcun ufficio. Ma soprattutto gli ricordiamo che per alimentare le sue polemiche gratuite non dovrebbe certo utilizzare gli strumenti di comunicazione istituzionale del Comune, come invece ha fatto inviando un messaggio assolutamente tendenzioso sia nel gruppo WhatsApp comunale (istituito con ben altre motivazioni) che sulla pagina Facebook del Comune. Prima di parlare di regole e di disponibilità al confronto dovrebbe ad esempio spiegare come mai si rifiuti da 22 giorni di rispondere all’interrogazione presentata sull’argomento in Consiglio Comunale, dopo che ne aveva impiegati ben 49 per consegnare ai consiglieri la documentazione relativa alla vicenda. Ma questa volta i Derviesi, di fronte alla democrazia negata, se la stanno evidentemente costruendo da soli”.

Articoli precedenti:

Dervio, un tempio crematorio nel cimitero. La proposta di progetto