Manomesso cronotachigrafo di un autocarro, in tre finiscono nei guai

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Avevano installato una centralina elettronica che alterava il funzionamento del cronotachigrafo

La frode scoperta dalla Polizia Stradale di Lecco in collaborazione ai colleghi di Sondrio e all’Ispettorato del Lavoro del capoluogo valtellinese

MANDELLO – Avevano manomesso il cronotachigrafo di un autocarro attraverso un complesso dispositivo elettronico, il quale causava un’interferenza elettrica capace di provocare l’annullamento totale o parziale della registrazione dell’attività di guida, il tutto attivabile con un telecomando.

A finire nei guai sono state tre persone (denunciate in stato di libertà) per “rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro”, in quanto l’alterazione del cronotachigrafo incide anche sull’elettronica di sicurezza del veicolo, tra tutti, sull’ABS e sull’apparato frenante.

Inoltre, sono state elevate multe per l’alterazione del cronotachigrafo (che prevede anche il ritiro della patente), l’irregolarità nella sua gestione e l’eccesso di velocità.

La scoperta del dispositivo elettronico è avvenuta a seguito di un servizio di controllo mirato alla repressione dell’abusivismo commerciale, compiuto nella notte tra martedì e mercoledì lungo la SS36 nel comune di Mandello del Lario, dalla Polizia Stradale di Lecco, unitamente alla Sezione di Sondrio e all’Ispettorato del Lavoro sondriese.

Proprietaria dell’autocarro manomesso è un’impresa di autotrasporti conto terzi con sede legale in provincia di Bergamo ed operativa in provincia di Sondrio. Durante l’ispezione di polizia stradale sono stati visionati tre autocarri, intestati all’azienda, due dei quali in regola mentre un terzo ha suscitato la curiosità degli agenti.

Grazie all’utilizzo della strumentazione in dotazione, denominata Police Controller (un PC portatile al cui interno è installato un software di analisi), gli agenti hanno verificato il funzionamento del cronotachigrafo, evidenziando alcune anomalie, in particolare quella relativa ai dati di calibrazione. Inoltre, sul veicolo immatricolato per la prima volta nel 2007, il maggio scorso era stato installato un nuovo dispositivo cronotachigrafo.

La presenza di troppe incoerenze ha portato gli agenti ad effettuare un controllo più approfondito presso un’autofficina verificandone l’intero impianto.

La tenacia e la determinazione degli agenti ha avuto la meglio sulla complessità delle operazioni di controllo, tanto che dopo un accurato smontaggio, hanno trovato nel sottotetto del mezzo pesante, una centralina fraudolenta posizionata sul cablaggio del sistema cronotachigrafo, volta ad influenzare i segnali provenienti dal sensore kitas nel cambio. Scoperta che ha fatto scattare la denuncia.