Perledo, l’addio commosso a Pio Mainetti: “Ora corri tra le tue montagne”

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In tantissimi ai funerali del runner ritrovato dopo quasi 4 mesi dalla scomparsa

Don Angelo: “Finalmente Pio è tornato a casa”

PERLEDO – E’ il giorno del dolore a Perledo, paese di origine di Pio Mainetti, il runner 65enne ritrovato lo scorso lunedì nei boschi sotto i Pizzi di Parlasco dopo quasi quattro mesi dalla sua scomparsa.

Era il 14 maggio, poco dopo le 7.30 Pio, appassionato di corsa in montagna, era uscito dalla sua abitazione a Bologna, frazione di Perledo, per andare ad allenarsi sui sentieri. Da quel giorno il silenzio: dopo l’allarme dei familiari i soccorritori, aiutati da amici e conoscenti, hanno battuto per giorni tutta l’area, senza trovare traccia del 65enne. Fino allo scorso lunedì 2 settembre quando un giovane, per boschi a fare funghi, ha ritrovato i suoi resti in un’area boschiva impervia, sotto i Pizzi di Parlasco. A confermare l’identità di Pio Mainetti è stata l’autopsia, effettuata nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento. 

Oggi pomeriggio l’intera comunità di Perledo si è stretta intorno ai familiari di Pio, la moglie e i due figli, per i funerali celebrati nella Chiesa di San Martino. Gli amici di sempre, quelli con cui Pio condivideva la passione della corsa in montagna, gli Alpini, i rappresentanti dei soccorsi che per giorni e giorni hanno cercato senza sosta il 65enne.

Una cerimonia sentita e commossa, celebrata da Don Angelo Viganò, parroco di Perledo, che, altrettanto emozionato, ha ricordato Pio Mainetti: “Pio è tornato a casa, finalmente. Vogliamo fare memoria di tutto ciò che è accaduto e trovare uno spiraglio di luce con qualche significato, pur rimanendo avvolto dal mistero”. Il parroco ha ricordato quindi i difficili giorni dopo la scomparsa di Pio: “Il 14 giugno al Santuario della Madonna di Lezzeno un popolo silenzioso e orante si è stretto intorno alla sua famiglia a chiedere quasi l’impossibile perché non si osava ancora dire che Pio era morto, tanta era la speranza. Dalla sua scomparsa al suo ritrovamento sono trascorsi 112 giorni di angoscia, trepidazione, ricerca incessante da parte di innumerevoli volontari, preghiera, speranza, rassegnazione. ‘Almeno poterlo trovare’, si diceva. E la grazia è arrivata. In questo tempo Pio è rimasto nascosto con discrezione, il suo corpo in un connubio con la montagna tanto amata, contemplata, sofferta e gioita. La natura gli ha fatto da testimone e a casa la famiglia e i suoi amici non hanno mai smesso di pregare. Cos’abbia voluto comunicarci Gesù è difficile da pensare. Forse ha voluto farci riscoprire il valore della solidarietà, la condivisione della sofferenza, l’amore reciproco e la vicinanza che danno la forza di andare avanti, nonostante tutto”.

“Quando uno vuole bene a una persona la cerca, Pio era amato, da tantissime persone, è stato a lungo cercato e alla fine, è stato trovato. Non lo abbiamo perso” ha aggiunto il sacerdote che ha coadiuvato la santa messa “Pio continua a vivere nei nostri ricordi, quelli più belli, nelle parole più importanti, nella preghiera. La fede ci da questa certezza e noi potremo continuare a camminare e a correre insieme con lui”.

E’ quindi toccato alla famiglia ricordare l’amato Pio: “Non sarebbe dovuta andare così, in realtà non sappiamo come sarebbe dovuta andare. Di sicuro oggi mettiamo fine alla triste vicenda che ci accompagna dal quel 14 maggio. Vogliamo ricordati così, spensierato, gentile, disponibile per noi e per gli altri, sempre pronto a sostenerci e a spronarci, sempre pronto ad accompagnarci. Ringraziamo tutte le persone che si sono mosse per la sua ricerca: la vostra vicinanza ci ha fatto bene al cuore. Ora sei lassù, a correre tra le tue montagne. Ti chiedo di vegliare su di noi, dacci la forza di andare avanti. Ciao Pio, ti vogliamo bene”.

Al termine della funzione è stata letta la preghiera del podista. Quindi la bara è stata portata fuori dalla Chiesa da un silenzioso corteo che si è poi diretto al cimitero, dove Pio riposerà per sempre.