Bimbi spaventati da un gioco virtuale, la scuola lancia l’allarme

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Un video scioccante gira tra gli alunni, la preside avvisa i genitori

Si chiama “Momo Challenger” ed è l’ultimo fenomeno del web

CALCO – Una figura inquietante, accompagnata da una musica tenebrosa, si rivolge ai ragazzini sfidandoli a compiere azioni estreme: è quanto contenuto in alcuni filmati che stanno trovando diffusione in internet, creando nuove preoccupazioni tra le famiglie.

Video sui quali sono incappati anche alcuni alunni della scuola primaria di Calco, restandone turbati. Sono stati gli stessi giovanissimi a raccontare l’accaduto ai loro insegnanti e la preside dell’istituto scolastico ha deciso di avvisare le famiglie con una nota sul sito della scuola.

“Cinque bambini hanno spiegato di aver visto, attraverso un link, il video sui loro cellulari e, come spesso capita tra i giovani, hanno condiviso l’accaduto con altri compagni. Nel filmato viene chiesto loro di comporre un numero e alcuni di loro l’avrebbero fatto. Preoccupati, e non volendo confidare quanto successo ai loro genitori per paura di essere puniti, si sono rivolti alle loro maestre” ci spiega, contattata telefonicamente, la dirigente Sabrina Scola.

“Abbiamo rassicurato i bambini”

Gli insegnanti, ci chiarisce la preside, non avrebbero potuto visionare personalmente il contenuto dei video visti dai bambini né il numero telefonico in questione, in quanto i cellulari sono vietati a scuola ma hanno voluto avvisare i genitori affinché possano verificare l’accaduto direttamente con i figli.

“Attraverso una ricerca in internet ho trovato io stessa questi filmati, dove questa figura dialoga con un ragazzo e gli chiede di fare delle foto con un coltello, lo induce a dare le password del wi-fi di casa. – spiega la preside – Si tratta di filmati in lingue inglese, ma mi rendo conto che per un bambino è qualcosa comunque di spaventoso”.

“Le docenti – prosegue la dirigente – sono intervenute con i singoli bambini o anche con l’intera classe, quando si è reso necessario, cercando di rassicurarli e di metterli in guardia da potenziali pericoli, invitandoli a parlarne in famiglia”.

Momo, tra finzione e preoccupazione

Sul web si parla ampiamente di quest’ultimo fenomeno, preoccupante per alcuni e per altri solo l’ennesima nuova bufala diffusa in rete. Si chiama “Momo Challenger” o “Momo Game” dove Momo è questa orribile creatura dal viso femminile, una donna rapace, protagonista dei video shock.

L’immagine è in realtà una foto della scultura di un artista giapponese che ritrae un ubume, figura mitologica della cultura nipponica e rappresentazione dello spirito tormentato di donne morte di parto o durante la gravidanza.

La statua da cui è tratta l’immagine di “Momo”

I racconti del web dicono che alcuni utenti di chat e in WhatApp utilizzerebbero la foto di ‘Momo’ creando un profilo ad hoc per sfidare i propri coetanei in prove sempre più estreme, inducendoli anche al suicidio anche se non vi sarebbero casi verificati di morti tra giovani dovute a questo ‘gioco’. E’ un fenomeno che si autoalimenta nella sua fama tra passaparola e suggestione.

Certo è che, ancora una volta, internet non manca di sollecitare l’attenzione e la preoccupazione tra gli adulti, in alcuni casi purtroppo fondata. Non lontano da Lecco, lo scorso anno il giovanissimo Igor Maj, 14 anni di Milano, ha perso la vita emulando il “blackout game”, la pratica dell’autostrangolamento che internet ha trasformato in una pericolosissima forma di divertimento.