Brivio piange Giorgio Rucco, per 35 anni presidente dei pescatori

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Lutto in paese per la scomparsa di Rucco, “una leggenda” dell’associazione pescatori

Faceva parte anche della commissione comunale caccia e pesca e aveva costituito il gruppo Amici dell’Adda

BRIVIO – Era innamorato del fiume e da sempre si era impegnato per la salvaguardia dell’Adda. Dolore e commozione a Brivio per l’improvvisa scomparsa di Giorgio Rucco, 80 anni, volto noto del panorama associazionistico del paese. Presidente dell’Aps Brivio, associazioni pescatori briviesi, per ben 35 anni, Rucco faceva anche parte della commissione caccia e pesca del Comune di Brivio.

Tra i fondatori del gruppo Amici dell’Adda, si era sempre impegnato in prima linea per la salvaguardia del fiume, mettendo in atto tutti gli interventi ittiogenici proposti dall’amministrazione comunale nel tratto di fiume, compreso tra il ponte di Capiate e la località Molinazzo, su cui il Comune è proprietario del diritto di pesca.

Giorgio Rucco con il figlio Gianmario

Un’istituzione, insomma, per tutta Brivio, paese in cui Rucco era venuto definitivamente ad abitare nel 1988 insieme alla moglie e ai due figli Gianmario e Nico. “Prima abitavamo a Monza – racconta il figlio Gianmario che dal padre ha ereditato la passione per la pesca e il fiume, ricoprendo prima il ruolo di segretario e poi, dal 2010 al 2019, quello di presidente dell’Aps – . Qui a Brivio avevamo la seconda casa dove venivamo nel fine settimana, coltivando così la passione per la pesca”.

Nel 1988 il trasloco definitivo con l’ingresso, sempre più incisivo, nella vita e nelle abitudini quotidiane del paese. Titolare di un’attività di arredamento a Monza, Rucco aveva aperto, anche grazie all’aiuto dei figli, una sede a Brivio e una ad Airuno. Un lavoro, quello a contatto con i mobili, “ereditato” dal padre falegname che aveva saputo trasmettere ai figli la passione e la capacità di modellare e dar forma a dei semplici pezzi di legno.

“Cinque anni fa abbiamo dovuto purtroppo cessare l’attività per via della crisi e di una concorrenza sempre più agguerrita”. Un duro colpo, soprattutto per lui, abituato ad affrontare sempre a testa alta e con piglio ogni aspetto della quotidianità. Un guerriero che questa volta, purtroppo, non ce l’ha fatta, vinto molto probabilmente da quel terribile virus che ha sconvolto la vita di tutti noi. “Non abbiamo ancora l’esito del tampone, ma quello che sappiamo è che è durissima dirgli addio così, senza neanche averlo potuto abbracciare per l’ultima volta”.