Incendio a Montevecchia, il monito del Parco: “Non accendete fuochi”

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L’incendio di ieri, giovedì, ha riguardato un’ampia zona coltivata ad erbe aromatiche

Molgora (Parco del Curone): “Danni soprattutto economici: avrebbero potuto essere molto più gravi”

MONTEVECCHIA – “Non ci stancheremo mai di sottolineare che non si devono accendere fuochi, che non si devono bruciare ramaglie e arbusti, che basta poco per perdere il controllo e causare un incendio di gravi proporzioni. Il pericolo di incendio è sempre elevato, anche in periodi come questo che non sono ritenuti di massimo rischio”.

E’ un monito chiaro quello lanciato da Marco Molgora, presidente del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, all’indomani del vasto incendio che ha lambito ieri, giovedì 9 settembre, una vasta area situata in località Spiazzolo a Montevecchia Alta (QUI L’ARTICOLO).

Le fiamme hanno iniziato a propagarsi attorno alle 16.25 e sono state subito notate dai residenti che hanno lanciato l’allarme. Immediatamente si sono attivate le squadre dei Vigili del Fuoco e la Squadra AIB (Antincendio Boschivo) del Gruppo Intercomunale di Protezione Civile del Parco, con il supporto di un elicottero inviato da Regione Lombardia, che hanno avuto ragione delle fiamme dopo alcune ore.

“Un D.O.S. (Direttore delle Operazioni di Spegnimento) volontario del Parco ha assunto il Coordinamento delle operazioni e dell’attività del mezzo aereo, coadiuvato da un D.O.S. e dai capisquadra dei Vigili del Fuoco, in stretto contatto con la sala operativa AIB regionale di Curno: il sistema antincendio regionale ha dimostrato in questa occasione un ottimo coordinamento tra le varie forze in campo” spiega Molgora.

Il fuoco ha danneggiato circa 5.000 mq di terreno coltivato ad erbe aromatiche e vigneto e l’area di pertinenza di una casa di abitazione. “Non si è esteso al bosco sottostante ed all’abitazione solo grazie al pronto intervento ed alla stagione vegetativa: nel periodo invernale il rischio dell’interessamento del bosco sarebbe stato molto più alto, soprattutto in presenza di vento” rimarca il numero uno di Cascina Butto. Che aggiunge: “Le origini dell’incendio sono ancora da accertare, stanno indagando i Carabinieri Forestali prontamente intervenuti sul luogo, ma dalle prime risultanze sembra di origine colposa”.

Il che vuol dire che molto probabilmente qualcuno ha acceso un fuoco per bruciare qualche sterpaglia e poi la situazione è sfuggita di mano: “Non si possono accendere i fuochi, basta poco per perdere il controllo.  Abbiamo più volte evidenziato che il pericolo di incendio è sempre elevato, anche in periodi come questo che non sono ritenuti di massimo rischio (in Lombardia tale periodo è collocato tra autunno e inverno, fino alla primavera). I cambiamenti climatici (lunghi periodi di siccità alternati a intensi episodi piovosi) ormai rendono il rischio incendi boschivi possibile lungo tutto l’arco dell’anno e non solo nel periodo più propizio”.

Quanto ai danni causati dall’incendio sono soprattutto di natura economica, in quanto hanno distrutto un’area coltivata: “Avrebbero potuto essere ben più gravi sia per l’ambiente che per le persone. Ringraziamo tutto il personale e i volontari che sono prontamente intervenuti sul posto” conclude Molgora.