Merate commossa per la morte di don Felice Viasco: proclamato il lutto cittadino

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Don Felice Viasco

Il funerale verrà celebrato sabato nella chiesa di Concorrezzo, suo paese di origine

“Un sacerdote che ha lasciato il segno e una traccia profonda del suo Ministero”

MERATE – Era arrivato nel 1972 che Merate era poco più che un paesello di campagna. E in 33 anni di ministero l’ha vista diventare una città, cambiando e mutando profondamente il tessuto sociale, economico e spirituale. E’ una perdita profonda e importante per l’intera città di Merate la scomparsa, avvenuta questa notte, di monsignor Felice Viasco. Nato a Concorrezzo nel 1928 e consacrato sacerdote nel 1953, don Felice era arrivato a Merate come prevosto della parrocchia di Sant’Ambrogio.

Un prevosto di una volta

Un ruolo, il suo, vissuto con impegno, passione e determinazione in una Merate contadina che ha visto ampliarsi, diventare sempre più grande e più urbana. Erano gli anni della crescita, del boom economico, delle possibilità che sembrano infinite e a portata di mano. Suo il tocco in molti lavori di ristrutturazione e restauro delle tante chiese cittadine e del Castello Prinetti, di cui era innamorato. Sua anche la decisione di adoperarsi per consacrare la parrocchiale che, a dispetto della sua storicità (le prime fondamenta risalgono intorno all’anno Mille), prima del 1993 non era stata ancora consacrata perché priva dell’altare in marmo.

Un osservatore attento dei cambiamenti della società

Un’attenzione, quella agli edifici sacri, portata avanti di pari passo alla cura delle anime, con particolar riferimento al ruolo della famiglia, dell’educazione e della comunità. Sacerdote severo e puntiglioso, ha visto mutare, con il passare degli anni la città non solo dal punto di vista urbanistico e sociale, ma anche per ciò che riguarda gli usi, le tradizioni e il rapporto con la religione e la fede.

Don Felice Viasco con Franco Crippa e l’attuale prevosto don Luigi Peraboni

“Anche adesso che non era più qui, mi chiedeva sempre, nelle occasioni in cui ci vedevamo o ci sentivamo, se la gente continuava a venire a messa o partecipava ai funerali – racconta Franco Crippa, che con Don Felice è cresciuto, diventando da semplice chierichetto il sacrestano della parrocchia – In 33 anni di ministero a Merate ha visto cambiare moltissime cose ed è stato un osservatore attento e acuto dei cambiamenti della società”.

Prete di una volta, si era dovuto confrontare e scontrare spesso con le novità portate non solo dai sacerdoti chiamati a svolgere il ruolo di coadiutore in oratorio ma anche con le innovazioni e le spinte portate avanti da una società sempre più complessa ed eterogenea. “E’ sempre stato un prevosto molto presente e attento alla sua comunità, rispettoso delle storie e delle vicende personali delle famiglie. Un’attenzione che riservava anche alla sua di famiglia, con il rapporto profondo e sincero con la sorella Maria, al suo fianco fino allo scorso anno quando è morta”.

A Milano dal 2005

Nel 2005, per sopraggiunti limiti d’età, don Felice era stato trasferito a Milano come canonico onorario del Capitolo Maggiore della Basilica Metropolitana. “Aveva compiuto 75 anni nel 2003, ma l’allora arcivescovo Dionigi Tettamanzi gli aveva chiesto di restare ancora due anni”.

Don Felice insieme all’allora cardinale Tettamanzi

Una richiesta a cui il prevosto non aveva saputo dir di no svolgendo gli ultimi anni di ministero con la stessa lucidità e voglia di fare di sempre anche se con meno severità: “Era un po’ come se fosse diventato il nonno di tutti noi”. Del resto, i meratesi sono rimasti sempre nel suo cuore. “Nel suo appartamento a Milano, ci sono tantissime fotografie di Merate e di eventi che si sono tenuti qui”. Pur se distante fisicamente, don Felice non aveva mai smesso di vivere in empatia con la sua comunità. Insignito del riconoscimento dell’Ambrogino nel 2003, don Felice, diventato monsignore con la nomina a canonico ordinario del cuore, non si era montato la testa, tenendo fede alle sue radici e restando sempre il prevosto di tutti.

Lutto cittadino sabato

Non è un caso se il sindaco di Merate Massimo Panzeri ha deciso di proclamare per la giornata di sabato il lutto cittadino. Il funerale verrà celebrato sabato alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di Concorrezzo. “E’ quanto ci siamo sentiti di fare in segno di sentita, profonda e commossa partecipazione dell’intera Comunità di Merate al lutto che ci ha colpito – commenta il primo cittadino che ha firmato l’apposita ordinanza di proclamazione del lutto cittadino – . Sabato una delegazione del Comune sarà presente al funerale e verranno esposte le bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali”.

Don Felice Viasco nel 2003 in occasione della cerimonia di consegna dell’Ambrogino. Presente l’allora sindaco Dario Perego

L’amministrazione comunale invita inoltre i negozianti ad abbassare le saracinesche in segno di lutto, in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre e tutta la cittadinanza ad astenersi da tutte le attività ludiche, ricreative e da ogni altro comportamento che contrasti con il significato del lutto. Un segno di rispetto e attenzione per un sacerdote che tanto ha dato alla sua comunità. Lunedì sera in chiesa parrocchiale verrà celebrata la messa di suffragio alle 20.30.