Merate, disavventura ai tempi del Covid: prenota un alloggio sul web, ma resta… al citofono

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Immagine di repertorio

E’ successo nei giorni scorsi a un consulente informatico che ha poi dovuto trovare in fretta e furia un altro posto dove trascorrere la notte

Sul posto anche i carabinieri, a cui il professionista ferrarese si è rivolto per denunciare l’accaduto e ottenere così il rimborso

MERATE – Citofona al campanello dell’alloggio prenotato in internet per trascorrere la notte e non trova nessuno… o quasi. È successo settimana scorsa a Paolo C., ignaro consulente informatico arrivato a Merate per aggiornare i sistemi operativi e gestionali di una ditta con sede in città. Ma andiamo con ordine, ricostruendo quanto avveuto. Provenendo da Ferrara e dovendo eseguire un lavoro piuttosto lungo, il professionista decide di trovare un posto in zona dove trascorrere la notte.

Cerca qualcosa di semplice, giusto una stanza con bagno per poter dormire e si affida a un conosciuto e blasonato sito di prenotazione online. In pochi istanti trova un alloggio in zona che fa al caso suo e prenota, anticipando il dovuto, comunicando l’intenzione di voler arrivare per l’orario di cena.

Alle 19 giunge sul posto e schiaccia il citofono. Una volta, ma nessuno risponde. Due volte ed è ancora silenzio. Tre volte e il risultato è ancora lo stesso. Eppure la luce è accesa e il civico è quello giusto. Al che, spazientito, sale in macchina e suona con veemenza il clacson. La porta si apre e si intravede una persona che sbircia fuori. Due secondi e il portone si richiude subito senza dare neppure il tempo di pronunciare una parola.

Furente, il consulente informatico decide di chiamare i carabinieri per segnalare l’accaduto. Sul posto arriva una pattuglia. I militari provano a loro volta a citofonare, ma nulla. La casa, che sul web sembrava pronta ad accogliere ospiti nella modalità bed & breakfast, sembra essere tornata disabitata. Al consulente, allibito e spazientito, non resta altro da fare se non farsi rilasciare dai carabinieri un verbale con ricostruito l’accaduto per poter così chiedere il risarcimento per il servizio non fruito dandosi nel frattempo da fare per cercare in fretta e furia un altro posto dove poter trascorrere la notte.

Impossibile sapere le ragioni che hanno spinto il proprietario dell’immobile a non aprire la porta all’ospite (atteso, data la prenotazione effettuata) anche se l’ipotesi più probabile è quella di un ripensamento dovuto alla paura del contagio da Covid.