Merate, il sindaco a processo per la diretta Fb: sarà sentito a marzo insieme ai testimoni

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Massimo Panzeri
Il sindaco Massimo Panzeri

Questa mattina, lunedì, l’udienza in tribunale a Lecco

Massimo Panzeri è imputato per istigazione alla violazione delle norme

MERATE – Si è aperto questa mattina, lunedì, in Tribunale a Lecco il processo che vede al banco degli imputati il sindaco di Merate Massimo Panzeri. Il primo cittadino meratese, alla guida dell’amministrazione comunale dal maggio 2019 e volto noto della Lega, è chiamato a rispondere del reato di istigazione alla violazione delle norme per via della famigerata diretta Facebook del 3 maggio 2020 in cui, nel pieno dell’emergenza sanitaria in corso, aveva fornito alcuni consigli su come non incappare nei controlli anti Covid.

Rispondendo alle domande di alcuni cittadini, Panzeri si era lasciato sfuggire delle risposte decisamente confidenziali come “Ci sono tanti modi per aggirare queste norme, visto che è impossibile controllarle in modo puntuale” . Non solo, ma alla richiesta sulla possibilità di portare ad aggiustare un elettrodomestico fuori paese, era seguita una risposta sopra le righe: “Non è una situazione di necessità e non so neanche se questi negozi siano aperti, ma nel caso di controlli può sempre spiegare che sta andando a fare la spesa”.

Ne era così seguita l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Lecco con la decisione del giudice Salvatore Catalano di rinviare a giudizio il primo cittadino brianzolo.

Questa mattina si è aperto il dibattimento: il giudice ha accolto la richiesta della difesa, avanzata dall’avvocato Elena Barra di ammettere dei testimoni e procedere con l’esame dell’imputato aggiornando il processo alla prossima udienza in calendario il 22 marzo 2022.