Merate, sindaco a processo per le “dritte” sul Covid: il Pm chiede sei mesi

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Massimo Panzeri

La Procura aveva aperto un’indagine dopo la famigerata diretta Facebook del maggio 2020

La difesa ha chiesto l’assoluzione del sindaco: si torna in aula il 27 settembre per le repliche

MERATE – E’ stato rinviato al 27 settembre il processo che vede imputato, con l’accusa di istigazione alla violazione di norme, il sindaco di Merate Massimo Panzeri. I fatti risalgono al 3 maggio 2020 quando, durante una diretta Facebook promossa sulla propria pagina per rispondere alle domande dei cittadini alle prese con i dubbi e i quesiti sui comportamenti da tenere durante la cosiddetta fase due dell’epidemia da Covid 19 (appena dopo il lockdown del marzo 2020), il primo cittadino si lasciò andare a risposte confidenziali alle domande sottoposte dal pubblico, risuonate come delle “dritte” per sfuggire alle norme di contrasto al diffondersi del Covid. Ne era così seguito, oltre a un polverone mediatico, anche l’apertura di un’indagine culminata con la richiesta di rinvio a giudizio presentate dal pubblico ministero Andrea Figoni.

Durante l’udienza del 22 marzo scorso, Panzeri è stato ascoltato dal giudice Giulia Barazzetta, sottolineando di aver sempre agito in buona fede e per supportare la cittadinanza alle prese con tutte difficoltà, anche normative, connesse alla pandemia da Covid 19. A testimoniare a suo favore anche la segretaria comunale Maria Vignola e l’allora comandante della Polizia locale Roberto Carbone.

Stamattina, lunedì, in aula il processo è ripreso con la discussione. Il pubblico ministero, rappresentato in aula dal Vpo Mattia Mascaro, ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione mentre la difesa, per voce degli avvocati Elena Barra ed Elena Ammannato, ha chiesto l’assoluzione ai sensi dell’articolo 530 del codice di procedura penale perché il fatto non sussiste e, in subordine, perché il fatto non costituisce reato e, in estremo subordine, in base a quanto prevede l’articolo 131 bis, ovvero la non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Il giudice, dopo aver ascoltato le parti, ha rinviato il processo al 27 settembre per le repliche.