Montevecchia: il commosso addio all’ex sindaco Carlina Brivio: “In cielo si è accesa una stella”

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Tante persone presenti oggi al funerale di Carlina Brivio, sindaco dal 2001 al 2011: “Un esempio per tutti”

I ricordi intensi e sinceri di Eugenio Mascheroni, Franco Carminati, don Enrico Redaelli, don Bruno Maggioni e don Pierangelo Caslini

Carla Brivio, per tutti Carlina

MONTEVECCHIA – “Sono sicuro che lei avrebbe gradito vederci tutti qui. In questa sala dove sono nati tanti progetti. Lei che quando si pensava a un’opera, si chiedeva sempre come l’avrebbero presa le persone. A volte diventava anche un po’ una rompiballe, ma se siamo stati tutti insieme con la popolazione è perché Carlina ci ha tenuti uniti”. Le parole dell’amico Eugenio Mascheroni hanno chiuso con emozione e commozione il funerale di Carla Brivio, per tutti Carlina, sindaco di Montevecchia dal 2001 al 2011.

Entrata in politica nel 1972, proprio a fianco dell’ex storico primo cittadino di Montevecchia, ora presidente del Parco del Curone, Brivio si è spenta l’altro giorno lasciando un immenso vuoto nella comunità di Montevecchia.

Montevecchia, la sua famiglia

Una realtà che per lei, nubile, era diventata una famiglia, a cui dedicarsi con passione, entusiasmo e serietà. La prova è arrivata oggi con la partecipazione sentita e sincera al funerale. Tanti gli amministratori, in carica e del passto, che hanno voluto rendere omaggio a una donna capace di indossare la fascia tricolore con fierezza e orgoglio.

Tanti anche i sacerdoti che hanno concelebrato il rito funebre, volendo stringersi intorno ai familiari per testimoniare che chi con la sua vita semina il bene, riesce anche a raccoglierlo. Il funerale presieduto dal parroco don Enrico Redaelli, ha visto presente anche don Pierangelo Caslini, parroco dal 2005 al 2012 e don Bruno Maggioni, sacerdote originario del Colle.

La predica di don Enrico

“Non so se riuscirò a dire quello che è stato Carlina per Montevecchia – ha esordito il parroco -.  Dirò quello che ho nel cuore. Le cose più belle. Come nel testo ebraico in cui si racconta la morte di Mosè, anche quel Dio che Carlina ha tanto amato, è sceso dal cielo e con un bacio l’ha presa con sé. Le sue sorelle Vittoria e Teresa hanno cercato di trattenerla qui, ma Carla era un dono troppo prezioso. E alla fine ha vinto il bacio di Dio”. Don Enrico si è poi interrogato sulla morte, trovando nell’amore l’unica chiave di risposta. “Carlina si è messa al servizio dei suoi fratelli, ha speso la sua vita amando e donando. E’ solo in questo modo che anche le cose difficili diventano facili. E si diventa capaci di vincere la morte”.

Don Enrico

Senza mai perdere il filo del discorso, appassionato ed emozionante, il sacerdote ha aggiunto: “La misura dell’amore è amare senza misura. A volte ci chiediamo perché si debba soffrire così tanto. La grandezza della vita non è non soffrire ma trasformarla in un atto di amore. Fare della vita un atto di amore vuol dire lottare, non temere di essere scomodi e restare soli, lottare contro l’ingiustizia per la dignità di ogni uomo. Vuol dire avere il coraggio della verità e sapere mettersi dalla parte del più debole. Vuol dire anche non temere la sofferenza”.

Il legame speciale con il cardinale Martini

Il parroco è poi andato con la memoria al ricordo del cardinal Martini, figura di riferimento per Carlina per l’alto valore intellettuale e spirituale. Non è un caso se i parenti hanno scelto un frase del compianto arcivescovo di Milano da porre in alto alla carta funebre. “Carla ha ricevuto il referto con la sua malattia, la stessa di cui è morto Martini, il giorno in cui lui morì”.

Una coincidenza particolare che ha reso ancora più intima e commossa la cerimonia odierna. “Carlina ha amato tanto Montevecchia, la sua gente, la festa di San Bernardo. Era impegnata con la consapevolezza che i problemi non si risolvono mai da, ma tutti insieme. Ci ha dimostrato che il Vangelo si vive se credi nell’uomo. Tutto finisce, ma l’amore no. In cielo si è accesa una stella ed è quella di Carlina. La vedremo brillare perché ora non si spegnerà più”.

Le parole di don Bruno Maggioni

Don Bruno Maggioni, sacerdote originario di Montevecchia, ha aggiunto: “Tutti ti conoscevano, anche in Valsassina dove sono in servizio ora. Ho pregato tanto per te che lasci in tutti noi un vuoto immenso. Ti sei spesa per la tua comunità con amore, diventando una donna modello, da stimare. Eri curiosa di tutto. Mi ricordo le cartoline dei tuoi viaggi con don Merisi. E vorrei farti ridere, come spesso accadeva tra noi. Ma in questi momenti sono più le lacrime che i sorrisi”.

L’ex parroco don Pierangelo e il sindaco Carminati

Parole a cui sono seguite quelle di don Pierangelo Caslini: “Mi ricordo il mio ingresso qui a Montevecchia il 4 dicembre 2005. C’era lei ad accogliermi. Per cinque anni abbiamo collaborato in modo proficuo. E anch’io ricordo la stima e l’attenzione verso il Cardinale Martini”. Il sindaco Franco Carminati ha sottolineato il particolare rapporto di stima e fiducia creato, sottolineando l’intenzione di dedicare a Carlina Brivio un inserto speciale delle pubblicazioni dedicate a Montevecchia. “Ha dato tantissimo per questo paese. Le dobbiamo molto”.