Operazione Metal Money, revocati i domiciliari per Clara Ferrari della Sb Trasporti

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Il Gip del Tribunale di Milano ha disposto per Clara Ferrari la misura dell’obbligo di firma

Durante l’interrogatorio di garanzia la donna, amministratrice di diritto della S.B. Trasporti, ha ribadito la propria estraneità ai fatti contestati

BRIVIO – Ha ribadito la propria estraneità ai fatti contestati aggiungendo di essere venuta a conoscenza del presunti trasporti illeciti addebitati alla ditta di cui era amministratrice di diritto solo dalla lettura dell’ordinanza di custodia cautelare. Non solo, ma ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con gli inquirenti al fine di chiarire la propria posizione all’interno di una vicenda complessa e delicata.

Il giudice per le udienze preliminari Alessandra Clemente ha revocato lunedì la misura degli arresti domiciliari per Clara Ferrari, 47 anni, residente a Brivio, tra le 18 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare (9 traduzioni in carcere e 9, come nel suo caso, arresti domiciliari) nell’ambito dell’indagine Metal Money, effettuata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e condotta dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria (G.I.C.O.) di Milano e di Lecco e dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco.

Sottoposta a interrogatorio di garanzia venerdì scorso, 12 febbraio, la donna, assistita dall’avvocato di fiducia Federico Maggioni, ha risposto a tutte le domande poste dal Gip, rimanendo coerente con quanto già dichiarato in un precedente interrogatorio reso alla Guardia di Finanza, a cui si era sottoposta volontariamente, previo richiesta al Pm formulata dal proprio legale. Durante l’incontro con il magistrato, l’indagata ha ribadito l’estraneità ai fatti che le vengono contestati sottolineando di non conoscere e di non aver mai avuto a che fare con gli altri coindagati nell’inchiesta Metal Money, fatta eccezione per coloro che l’hanno affiancata nella gestione della S.B. Trasporti.

Ferrari ha altresì aggiunto di essere disponibile a collaborare con le indagini, così come già avvenuto nel corso della prima perquisizione operata tempo fa dalla guardia di Finanza, quando non era ancora indagata. Occasione in cui la stessa briviese aveva deciso, sua sponte, di consegnare, il giorno successivo alla perquisizione agli inquirenti dei faldoni che erano sfuggiti al loro occhio.

Avvocato Federico Maggioni
L’avvocato Federico Maggioni

Con ordinanza del 15 febbraio, il Gip ha ritenuto fondate la richiesta della difesa di revoca dei domiciliari, disponendo la misura di gran lunga meno afflittiva dell’obbligo di firma.
Ferrari era finita nell’elenco degli indagati perché amministratrice di diritto della S.B. Trasporti, società attraverso cui, secondo l’impianto accusatorio sostenuto dagli inquirenti, sarebbero stati eseguiti trasporti illeciti, attraverso l’amministratore di fatto della società, nonchè autista Benedetto Parisi ( a sua volta indagato e ora in carcere). Trasporti legati, sempre in base agli inquirenti, agli affari “sporchi”, basati sugli acquisti di merce in nero e l’emissione di fatture false da parte di società cartiere, effettuati sotto la regia di Cosimo Vallelonga e dei suo stretti sodali Vincenzo Marchio e Paolo Valsecchi.

Anche nel corso dell’interrogatorio di garanzia, la briviese, amministratrice sulla carta della società, la cui attività è cessata subito dopo la prima perquisizione delle Fiamme Gialle, ha ribadito di svolgere, all’interno dell’azienda, il ruolo di mera contabile, occupandosi quasi esclusivamente della fatturazione senza aver quindi nozione della merce trasportata effettivamente dai camion.

Dal canto suo l’avvocato Maggioni si dice per ora soddisfatto: “La posizione della mia assistita in questa complicatissima vicenda risulta a oggi, a seguito delle valutazioni del giudice e delle sue dichiarazioni notevolmente affievolita. Attendiamo serenamente, pertanto, l’avvio del processo ove verrà dimostrata l’estraneità della signora Ferrari ai fatti ad essa contestati”.