Paderno. E’ morto Sergio Perego, noto giornalista lecchese

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Si è spento a 72 anni dopo aver lottato contro il coronavirus

Disponibile e generoso, ha saputo raccontare le persone

PADERNO – Una persona squisita, un giornalista capace di andare oltre la cronaca. E’ il giorno del dolore oggi, domenica, per le tante persone che hanno avuto la fortuna di conoscere Sergio Perego, 72 anni, decano dei giornalisti lecchesi, morto in ospedale dopo settimane di battaglia contro il coronavirus.

Residente a Paderno, Perego era stato capace non solo di raccontare le storie e le vicende delle persone, ma di tessere relazioni e rapporti. “Oggi perdo un amico – dichiara con la voce rotta dall’emozione il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio -. Per noi è una perdita enorme. Sergio c’era sempre, era sempre al nostro fianco, dando una mano a portare avanti le iniziative e le attività dell’amministrazione comunale. Lo stava facendo con me così come aveva fatto con i precedenti sindaci”.

Disponibile, generoso, non si sottraeva mai quando c’era bisogno di dare una mano. Molteplici le associazioni e le realtà culturali con cui era entrato in contatto, diventando per molte persone un punto di riferimento: “Conosceva tutti in paese grazie alla sua profonda capacità di costruire rapporti e relazioni – ha aggiunto il sindaco -. Viveva e faceva vivere la comunità. Oltre a raccontarla contribuiva a costruirne, giorno per giorno, la storia”.

Parole cariche di affetto e di stima come quelle pronunciate anche da Marco Molgora, già sindaco di Osnago e assessore provinciale all’Ecologia, ora presidente del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. “Ho conosciuto Sergio da ragazzino. Era un mio collega a Enel. Da lì le nostre strade non si sono mai più separate”.
Da semplice collega Sergio è diventato un amico: “Uno di quelli con cui è bello, piacevole e mai banale confrontarsi. Quando c’era qualcosa che non gli tornava Sergio mi chiamava sempre per pormi in maniera diretta e puntuale le sue domande. In anni di conoscenza e amicizia abbiamo costruito un legame profondo”.

Giornalista capace di raccogliere storie e testimonianze, Sergio aveva dato anche alle stampe un libro insieme a Virgilio Sacchini, oncologo di fama internazionale. “Per me era un bravissimo giornalista, capace di andare aldilà della semplice cronaca. Era una persona curiosa, animata dalla voglia di scoprire e di sapere. Fare il giornalista era il suo modo di stare vicino alle persone”.

Sergio Perego con Luigi Gasparini e Fiorenzo Mandelli

 

Profondo conoscitore del territorio, era legato anche al Santuario della Madonna della Rocchetta e allo Stallazzo, il punto ristoro situato lungo l’alzaia dell’Adda, come ricordano Fiorenzo Mandelli e Luigi Gasparini sottolineando la perdita di un amico. “Ci stringiamo alla famiglia per questo vuoto immenso”.

Anche Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia, candidato alla Camera con l’Ulivo nel 1996 nel collegio di Merate, ha voluto ricordare l’amico Sergio con un post su Facebook: “Rubo a Marco Molgora questa foto per un post che non avrei mai voluto scrivere. Sergio Perego non ce l’ha fatta. Ha combattuto e resistito per settimane, ha fatto sperare i suoi cari e i tanti amici, ma oggi ha dovuto cedere. Da anni non ci vedevamo ma non abbiamo mai smesso di volerci bene. Da quando ci siamo conosciuti, a Merate, 24 anni fa, in una delle più belle esperienze politiche ed umane della mia vita. Acuto, intelligente, ironico, appassionato, dotato di una carica di umanità e di empatia debordanti. Giornalista vero, raccontatore di storie della sua terra e della sua gente, che amava. Come amava Marinella, Maddalena, Francesca, le sue meravigliose donne, che mi hanno tenuto ogni giorno informato della sua ultima battaglia e che oggi stringo forte in un affettuoso abbraccio”.