Santa Maria Hoè: trovata una quarta tenda nel bosco della droga

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La quarta tenda trovata nei boschi di Santa Maria Hoè

La segnalazione è arrivata da un cittadino che era andato nei boschi a cercare funghi

Brambilla: “A breve attiveremo il tavolo in Prefettura per creare anche a Santa Maria Hoè un gruppo di vicinato”

SANTA MARIA HOE’ – E con questa siamo a quattro. Un’altra tenda abusiva è stata scoperta nei giorni scorsi nei boschi sopra Hoè. I carabinieri, insieme agli agenti della Polizia locale e agli amministratori, hanno effettuato un sopralluogo nella zona boschiva situata tra Santa Maria Hoè e Colle Brianza, dopo la segnalazione di un cittadino che si trovava a cercare funghi.

È la conferma del grosso accampamento, stabilito dagli spacciatori di droga, nella zona boschiva situata ai lati della provinciale 58. Durante il sopralluogo non sono state trovate persone, né tanto meno la merce che possa essere ricondotta a un giro di spaccio. Solo una tenda grande, contenente due materassi e coperte e, appena fuori, un generatore per produrre corrente elettrica. Ma i residenti nelle zone limitrofe hanno continuato a segnalare un via vai sospetto in zona.

Il servizio coordinato effettuato dai carabinieri della compagnia di Merate due settimane fa circa

Del resto, poco più di due settimane fa, i carabinieri avevano setacciato la zona trovando diversi bivacchi. E prima erano state trovate altre tende che supportavano la presenza di un accampamento fisso nei boschi. “Quello che è certo è che ci troviamo di fronte a un grosso giro ben organizzato – puntualizza il sindaco Efrem Brambilla, dal primo momento impegnato sul fronte del contrasto a queste attività – questa volta la tenda era situata alla destra del torrente. L’abbiamo rimossa, così come fatto con le precedenti tre. Continueremo a mantenere monitorata la situazione anche grazie alle segnalazioni dei cittadini’.

 

Intanto nei prossimi giorni verrà attivato il tavolo della Prefettura per la gestione di questa complicata situazione. “Settimana prossima dovremmo firmare il protocollo con la prefettura di Lecco. L’intenzione è quella di dare vita a un gruppo di controllo per ogni frazione, quindi direi sei gruppi con un referente»