Si stringe il cerchio intorno al piromane di Airuno, c’è un sospettato

Tempo di lettura: 2 minuti
Nella foto, le prime due auto bruciate dal piromane

I roghi di auto ad Airuno, le telecamere di un residente immortalano il presunto piromane

Le indagini della Digos puntano ad un giovane della zona

AIRUNO – A due mesi dal primo incendio, ora c’è un sospettato: il cerchio degli inquirenti si stringe intorno alla figura di un giovane residente nella zona dove si sono verificati i roghi, ben sei, di autovetture posteggiate lungo la strada e bruciate in altrettante notti nel giro di poche settimane, tra la fine di ottobre e la fine di novembre.

Al centro degli accertamenti compiuti dalla Digos di Lecco ci sarebbe un 38enne disoccupato. Una pista investigativa emersa a seguito di particolari registrati dalla telecamera di sorveglianza di un residente affacciata a via XV Aprile dove, nella notte del 22 novembre, è stato dato fuoco ad un suv Mitsubishi parcheggiato accanto ad un’abitazione.

Nelle scorse settimane, gli inquirenti avrebbero  già effettuato una perquisizione nella casa del 38enne, durante la quale non sarebbero stati trovati ulteriori elementi.

L’indagine è coordinata dalla Procura che, a seguito delle prime denunce, aveva aperto un fascicolo contro ignoti, e gli accertamenti della Digos si affiancano a quelli dei Carabinieri di Brivio, impegnati anche nei pattugliamenti notturni dell’area di azione del piromane, nel tentativo di coglierlo in flagrante.

Da subito è parso evidente che non si poteva trattare di atti estorsivi o di minaccia nei confronti delle vittime, ovvero dei proprietari delle auto, in quanto non vi sarebbe nessun legame comune tra questi se non il fatto di abitare nella stessa zona. Perciò, si è quasi immediatamente ipotizzato che l’autore dei roghi fosse un residente.