Merate: il centro diurno “Il Faro” cambia volto grazie al lavoro dei suoi ospiti

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    MERATE – Giornata di festa e di rinnovamento quella di lunedì 20 novembre al centro diurno “Il Faro” di Merate, il servizio semiresidenziale facente parte del Dipartimento Salute Mentale dell’Asst di Lecco e presente sul territorio meratese dal 1991. L’occasione è stata l’inaugurazione di alcuni locali del servizio ristrutturati per mano degli stessi ospiti della struttura, un momento che è divenuto testimonianza di un percorso riabilitativo in cui il prendersi cura degli spazi di vita comune è divenuto speculare al prendersi cura di sé. “L’esperienza è partita da un intenso lavoro di discussione e progettazione, dopodiché siamo passati alla fase di realizzazione – ha detto  Maura Magni, del centro diurno Il Faro -. Durante il percorso sono emerse difficoltà, resistenze, dubbi, timori di non riuscire nell’intento, ma la stretta collaborazione e condivisione dell’attività da parte di ognuno secondo le proprie capacità ha permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato”. In particolare, come illustrato dall’equipe del centro diurno, “il rinnovamento dei locali, con la tinteggiatura degli stessi, è stata una sorta di metafora di un cambiamento interiore da parte degli ospiti che, nonostante le difficoltà dovute alla malattia, si sono messi in gioco riuscendo a comprendere di potercela fare”. All’inaugurazione sono intervenuti, oltre agli utenti e all’equipe del centro, anche il direttore Sociosanitario ASST Lecco, Enrico Frisone, il dottor Antonio Lora, direttore del Dipartimento Salute Mentale Asst Lecco e la dottoressa Simonetta Martini, responsabile del centro diurno. “Secondo la nostra filosofia, il centro diurno non è un luogo dove trascorrere passivamente la giornata, ma dove rinnovare positivamente se stessi. La ristrutturazione dei locali, in questo senso, ha rispecchiato un sistema che ha permesso agli utenti di mettersi in gioco rinvigorendosi, partecipando in prima persona al cambiamento – ha detto Enrico Frisone -. Ci auguriamo che anche le altre strutture possano prendere ad esempio quanto è stato fatto qui e rivedano così i propri locali in base alle specifiche esigenze, personalizzando in tal senso i servizi che il dipartimento offre”.