Merate, l’addio a Piero Rozza, alpino e cittadino benemerito

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Piero Rozza

Insieme alla moglie Luisella, aveva accudito il figlio Stefano, rimasto disabile dopo un incidente

In pensione da anni, era anche un alpino

MERATE – Un uomo forte e generoso, capace di non arrendersi mai di fronte alle avversità della vita. Commozione in città per la scomparsa di Piero Rozza, 75 anni. Nel 2004 l’amministrazione comunale, guidata dall’allora sindaco Giovanni Battista Albani, aveva tributato a lui e alla moglie Maria Luisa Consonni la benemerenza civica in occasione della festa patronale di Sant’Ambrogio, testimoniando l’affetto dell’intera comunità verso “due genitori che, con esempio di devozione e sacrificio, offrono la loro vita con infinito amore e senza riserve per il proprio figlio disabile”.

Un figlio, Stefano, scomparso nel 2016 all’età di 44 anni, la cui vita era stata completamente cambiata nel 1988 a causa di un incidente stradale avvenuto mentre si trovava in vacanza in Puglia. Da quel giorno cambiò radicalmente anche la vita dei genitori, impegnati giorno dopo giorno ad accudire il figlio, costretto sulla sedia a rotelle, insieme agli amici che si sono alternati con tanto affetto intorno al suo letto.

In pensione dopo anni spesi a lavorare nel comparto spedizioni del Corriere della Sera, Rozza era arrivato a Merate, paese originario della moglie, da Milano, inserendosi anche nel gruppo alpini. I funerali verranno celebrati sabato mattina alle 11 nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio.