Metastasi. Invernizzi si difende: “Nulla da nascondere”

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    Alberto Invernizzi

    alberto invernizziLECCO – “Palermo mi ha detto: ‘c’è un mio amico che deve aprire il bar, mi metti giù la planimetria?’ Ho fatto un A4, un lavoro di mezzora, e gliel’ho consegnato”.

    E’ Alberto Invernizzi, consigliere di Appello per Lecco e presidente della commissione urbanistica, a spiegare i rapporti con Ernesto Palermo, consigliere comunale arrestato nell’inchiesta “Mestastasi”, e il suo coinvolgimento nell’ “affare” del lido di Paré per quale il clan dei Trovato, stando alle accuse, avrebbe tentato di ottenere l’assegnazione dal Comune di Valmadrera. Invernizzi è finito nel mezzo della “bufera”, comunque non indagato, per aver redatto il progetto del nuovo chiosco per la società “Lido di Parè srl”.

    “Non so se l’abbiano poi usato o meno. Palermo mi ha commissionato un lavoro, di mestiere faccio il professionista e per me Ernesto Palermo era un consigliere di maggioranza e per qualche tempo anche del Pd. Gli ho consegnato il foglio e gli ho fatto la fattura. Ho preso un colpo, il 2 aprile, quando ho saputo degli arresti”.

    Rapporti “normali”, come spiega Invernizzi, quelli con Palermo: “D’altro canto era un consigliere comunale, me l’hanno messo di fianco in aula, in maggioranza e nella mia commissione, era normale che ci parlassi. Nessuno mi ha detto che non era apposto, altrimenti non avrebbero dovuto neanche candidarlo”.

    Ernesto Palermo
    Ernesto Palermo

    Anche riguardo al PGT e all’interessamento che il consigliere arrestato gli avrebbe espresso riguardo al cambio di destinazione d’uso di un terreno, Invernizzi chiarisce: “Palermo arrivava, mi faceva la sparata dicendo ‘questo deve fare questo, quello deve fare altro’ e poi se ne andava senza tornare sull’argomento. Questo era il suo atteggiamento. Io quel terreno di cui si parla nelle intercettazioni non so nemmeno dove sia! Il PGT è uscito nel 2014 e le conversazioni in questione si riferiscono al 2011. A quell’epoca erano le prime indicazioni, le prime tavole, la prima VAS… Solo il 20 dicembre scorso abbiamo visto le tavole del PGT”.

    Un atteggiamento, quello di Invernizzi con Palermo, che, come spiegato dallo stesso consigliere di Appello per Lecco, era come un voler dare un “contentino” sulle questioni che gli poneva.  Lo stesso, riferisce Invernizzi, varrebbe per quanto riguarda la richiesta rivoltagli da Palermo di contattare il Comune di Garbagnate Monastero per informarsi se siano state concesse o meno autorizzazioni all’apertura di locali da gioco: “Probabilmente non mi sono neanche attivato, gli ho detto che l’avrei fatto tanto per dargli una risposta”.

    Invernizzi nega di essere stato “consapevole”, così come scriverebbe il GIP nelle carte dell’inchiesta, del passaggio di quote tra uno dei soci della “Lido di Paré”, che a causa di precedenti penali poteva mettere a rischio l’assegnazione dell’area, e la convivente che invece era incensurata. “Non sapevo di questi retroscena, sapevo solo che Palermo si era presentato prima con una e poi con un’altra persona”.

    Riguardo al suo gruppo, Appello per Lecco, e a possibili provvedimenti politici nei suoi confronti, Invernizzi spiega: “Loro sono al corrente di tutto perché li sento tutti i giorni. Non ho nulla da chiarire e nulla da nascondere”.

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