Migranti a Garlate, sindaco infuriato: “Non ci hanno avvisato”

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    il sindaco Giuseppe Conti
    il sindaco Giuseppe Conti

    GARLATE – Altro che dialogo e trasparenza con le amministrazioni comunali, il sindaco di Garlate, Giuseppe Conti, lo ha saputo quasi per caso dell’apertura di una struttura di accoglienza di migranti nel suo comune.

    Mercoledì, il primo cittadino ha emesso un’ordinanza di sospensione lavori relativo ad un cantiere non autorizzato a Garlate; erano stati segnalati lavori di sistemazione e il Comune, nell’ambito della normale attività di prevenzione e controllo, ha fatto un primo sopralluogo lunedì, seguito da un’altra verifica sul posto, mercoledì, da parte dell’ufficio tecnico e della polizia locale.

    Proprio nell’ambito di quest’ultimo sopralluogo il proprietario avrebbe dichiarato a verbale, che i lavori non autorizzati erano finalizzati all’arrivo di migranti sulla base di un contratto di affitto sottoscritto con una cooperativa e di indicazioni della Prefettura. Lo riferisce lo stesso Conti in un’amara nota inviata alla stampa. “E’ in questo modo – scrive Conti – che il Sindaco di Garlate ha appreso che il suo Comune avrebbe dovuto ospitare una comunità di extracomunitari con tutti i problemi conseguenti per il Comune e per la sua comunità”.

    “E’ il modo più sbagliato che si possa pensare” attacca Conti, “in questi casi nessuno avvisa mai i Sindaci e la loro popolazione, che si ritrovano a gestire da un momento all’altro, senza spiegazioni e senza giustificazioni, una situazione che, soprattutto per il modo con cui è compiuta, crea allarme, apprensione e tensione sociale”.

    Oltretutto, fa notare il sindaco, il luogo scelto è nel contesto “più sbagliato, isolato, con difficoltà difficoltosa, senza mezzi pubblici vicini, con un tasso di immigrazione già alto, senza servizi”.

    “Ma è chiaro che a nessuno delle cooperative varie e della Prefettura interessa valutare questa situazione che può minare il comune sentire in termini di sicurezza: l’importante è scaricare ai Comuni un pezzo, piccolo o grande del problema, e chi si è visto si è visto… poi non sono più affari loro. Preferiscono nascondersi piuttosto che la chiarezza e l’assunzione di responsabilità, preferiscono il fatto compiuto o l’azione di forza”.

    Certo, i tempi stringono, visto che tra un quindicina di giorni il centro di accoglienza del Bione dovrà essere smantellato e i suoi 200 ospiti trasferiti, il bando per l’accoglienza straordinaria ha evidentemente dato risultati, e quindi nuove soluzioni per collocarli che ancora non sono state rese note, finché la procedura di verifica non sarà completata, eppure, dal coordinamento dei sindaci alla Prefettura, era stata più volte assicurata informazione preventiva alle amministrazioni comunali che si ritroveranno ad accogliere richiedenti asilo sul proprio territorio.

    “Come possono poi, una cooperativa che risponde ad un bando pubblico e la Prefettura, non chiedere a chi mette a disposizione gli alloggi, non accertarsi prima che tutto sia autorizzato e che si operi secondo le norme di legge? – continua il suo sfogo Conti – Come si può fondare un’azione di chi rappresenta lo stato su azioni non conformi alla normativa? Come si può non pretendere la legalità? Si giunge a tentare di tener nascosta la situazione fino al punto di non curarsi delle autorizzazioni indispensabili, per ottenere le quali è necessario comprovare le condizioni di sicurezza, di salubrità e di completa legalità degli alloggi da utilizzare? La risposta è spontanea: se si fanno le pratiche in Comune si sa…e invece non si ritiene necessario far sapere. L’edificio in questione ricade fra l’altro in area sottoposta a vincolo paesaggistico”.

    “Questo Sindaco non ha nessuna intenzione di farsi prendere in giro, difenderà la sua comunità  e farà rispettare la legge e la legalità fino in fondo. Rimane la grande amarezza di vedersi trattato da chi si professa a parole “amico dei Comuni” come un inutile burocrate”.