Monte Due Mani: la situazione dopo il devastante incendio

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BALLABIO – Un vero e proprio reportage sul post incendio al monte Due Mani (Articolo 1 Articolo 2) quello compiuto in mattinata, domenica, dal presidente del Cai Ballabio Giuseppe Orlandi “Calumer” e dal consigliere Marco Anemoli, entrambi volontari della XIX Delegazione Lariana del Soccorso Alpino.

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Saliti da Ballabio, Orlandi e Anemoli hanno raggiunto prima la baita di Bongio, zona non raggiunta dalle fiamme, poi il Bivacco Emanuela, risparmiato dal rogo, così come è stato fortunatamente risparmiato anche l’igloo posto in vetta al Due Mani (1667 m), bivacco che proprio il Cai Ballabio il 26 settembre 1982 lo inaugurò, dedicandolo ai tre giovani alpinisti: Enrico Scaioli, Marco Locatelli e Plinio Milani tragicamente scomparsi in Grignetta lungo la Segantini il 21 settembre del 1980.

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“L’incendio ha fato terra bruciata, in alcuni punti a causa del vento, il fuoco è avanzato a macchie, risparmiando alcuni punti e, fortunatamente, come abbiamo potuto constatare, evitando il bivacco Emanuela e l’igloo in cima – spiegano Orlandi e Anemoli – Sul versante di Morterone sono salve anche le baite di Olino. La salita fino in cima è stata agevole, non abbiamo trovato ghiaccio e solo alcuni punti sono ancora viscidi dallo schiumogeno che è stato utilizzato nelle operazioni di spegnimento”. Intanto le prime stime parlano di un’area bruciata di circa 200 ettari. 

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Nel frattempo, resta ancora chiusa la strada provinciale SP63 che porta a Morterone. “Domani mattina, lunedì, i tecnici della provincia effettueranno un sopralluogo – spiega il sindaco Antonella Invernizzi – per ripulire la strada e valutare la messa sicurezza dei versanti. Quindi, al termine del sopralluogo si saprà quando verrà riaperta la strada”.