‘Ndrangheta, Valsecchi arrestato in aeroporto. Primi interrogatori per gli altri

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Rientrava con un volo dal Marocco, Paolo Valsecchi. Arrestato dalla Polizia a Malpensa

Oggi primi interrogatori per gli arrestati. Domani si prosegue

CALOLZIO / LECCO – E’ rientrato in Italia nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16, con un volo dal Marocco, ma ad attenderlo a Malpensa c’era la Polizia: è stato quindi arrestato Paolo Valsecchi, di Calolzio, l’ultimo che mancava all’appello tra gli arrestati del presunto gruppo criminale al centro dell’ultima inchiesta contro la ‘ndrangheta nel lecchese.

La Polizia di Frontiera di Malpensa, preallertata dagli operanti, ha comunicato tempestivamente alla Questura di Lecco il rientro dello stesso in Italia con un volo proveniente dal Marocco. Così personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Lecco si è portato presso l’aeroporto di Malpensa e all’arrivo di Valsecchi ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare.

Consapevole dell’ordinanza di arresto nei suoi confronti, Valsecchi non ha opposto resistenza agli agenti che dall’aeroporto, dopo averlo fermato, lo hanno condotto in carcere a Milano.

Un’immagine di Paolo Valsecchi

Per gli inquirenti Valsecchi era il ‘braccio armato’ del gruppo capeggiato da Cosimo Vallelonga, l’uomo di fiducia del neo boss che si occupava di riscuotere i soldi dai debitori, con metodi intimidatori (vedi articolo).

Ora sono tutti detenuti al carcere di Opera gli arrestati nell’ambito della maxi operazione di polizia “Cardine-Metal Money” scattata nella mattinata del 9 febbraio.

Complessivamente le indagini hanno portato all’arresto di 18 soggetti, di cui dieci in carcere e otto ai domiciliari, accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, autoriciclaggio, usura ed estorsione.

Il blitz delle forze dell’ordine ha inferto un duro colpo alla ‘Ndrangheta lombarda, smantellando un sodalizio capeggiato da Cosimo Vallelonga (già condannato per 416 bis c.p. sia nell’ambito dell’operazione “La notte dei fiori di San Vito” di metà degli anni ’90, sia nell’operazione “Infinito” del 2010) e operativo tra le province di Lecco, Bergamo, Monza e Brescia Le indagini della Polizia hanno permesso di risalire alla rete di affari illeciti di Vallelonga tra traffico di rifiuti e usura  (leggi qui).

In carcere oltre a Vallelonga sono finiti Vincenzo Marchio, Luciano Mannarino, Danilo Monti, Alessandro Malacorda, Vincenzo Pace, Claudio Gentile, Fabrizio Motta, Benedetto Parisi e ora anche Paolo Valsecchi.

I detenuti sono comparsi quest’oggi, giovedì 11 febbraio, di fronte al Gip per l’interrogatorio. Tra di loro si è avvalso della facoltà di non rispondere Claudio Gentile, lecchese, difeso dal penalista Marcello Perillo (che assiste anche il bergamasco Claudio Bissola, ai domiciliari). Gentile, secondo gli inquirenti, faceva parte della rete di fiancheggiatori di Vallelonga. Era anche socio unico della GC Auto, società che, sempre secondo gli inquirenti, era stata creata per movimentare le somme di denaro realizzate dal traffico di rifiuti.

Domani, venerdì, sono invece previsti gli interrogatori degli altri otto soggetti agli arresti domiciliari: Santo Parini, Jennifer Buonavoglia, Claudio Bissola, Clara Ferrari, Vincenzo Geroldi, Roberto Novelli, Marco Ricci e Michela Leone.