Nuova caserma. Pompieri ostaggio della burocrazia, il sindaco rinnova il sostegno

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LECCO – Un mattone, una fiammella (flebile) e una cazzuola da muratore: sono questi i simboli di una corsa a ostacoli che i Vigili del Fuoco di Lecco stanno affrontando da anni solo per avere una nuova caserma, più funzionale, dove svolgere dignitosamente un mestiere delicato.

“Basta parole, non sappiamo più cosa dire. Siamo qui, ancora una volta, in occasione di Santa Barbara, davanti a un piazzale desolatamente vuoto”. Gli anni passano e nulla cambia, sembra assurdo che un servizio tanto importante come quello dei Vigili del Fuoco possa rimanere ostaggio della burocrazia per tanto tempo. Sono stanchi ma non demordono e oggi, ancora una volta, riuniti sotto tutte le sigle sindacali, hanno dato vita al “solito” picchetto davanti all’area del Bione con il “solito” striscione “Vogliamo la caserma nuova”.

“La nostra presenza qua è semplicemente per tenere accesa la speranza e per far vedere che ci siamo. Le cose si stanno muovendo a rilento ma il problema della vecchia caserma rimane: la mensa, riaperta oggi, è stata chiusa per motivi igienici, la situazione sanitaria è precaria perché la struttura è costruita per ospitare 6/7 persone e in realtà, in una giornata, ne girano una trentina. Abbiamo mezzi ingombranti, lasciati all’aperto, con tutti i problemi logistici che ne conseguono”.

I pompieri sono stanchi e si sentono soli: “Vogliamo ricordare la nostra situazione alla città di Lecco e, se la politica locale non ci aiuta, continuiamo a mettere pezze ma non andiamo da nessuna parte”. Quello che non capiscono i Vigili del Fuoco di Lecco è semplice: “Nell’iter per la costruzione c’è sempre una virgola che cambia e che blocca la situazione e non capiamo i motivi, né con i nostri superiori né con le amministrazioni. Nella vecchia caserma non ci si può più stare. Dobbiamo chiamare il Gabibbo per risolvere la situazione?”

Il sindaco di Lecco Virginio Brivio, accompagnato dagli assessori Gaia Bolognini e Roberto Nigriello, ha raccolto l’invito a passare e così ha chiarito una volta per tutte la posizione del comune: “Il punto di snodo è la delibera del marzo 2016 nella quale è chiaro ed evidente che il comune ha abbandonato ogni qualsiasi ipotesi alternativa e in cui si dà parere favorevole a fare la caserma al Bione. Abbiamo solo chiesto tre cose molto semplici che però non interferiscono assolutamente con la costruzione: una separazione tra centro sportivo e caserma, attenzione alla fascia di rispetto per la ciclopedonale e una darsena dove possano essere ospitati anche i mezzi delle altre forze dell’ordine. Da quel momento, però, il padre di questo progetto è diventato il vostro ministero. Il comune da due anni e mezzo non sta giocando su due tavoli, ma sta facendo il possibile e mi spiace che questo aspetto non sia stato percepito. Anzi, siamo preoccupati che quando si parla di sicurezza a Lecco anche i vostri capi non parlano di condizioni di lavoro. Possiamo fare qualcosa di più? Ditecelo voi…”.

Se la vicinanza del comune, in qualche modo, non era arrivata ai Vigili del Fuoco, la presenza di sindaco e assessori ha voluto mettere le cose in chiaro: “Siamo contenti di vedervi qui e siamo contenti di sapere che siete al nostro fianco perché la sensazione che abbiamo avuto è stata quella di essere abbandonati a noi stessi. Speriamo che il vostro appoggio possa essere determinante, con una accelerazione nella costruzione della nuova caserma”.

L’impegno da parte dell’amministrazione, ora, è quello di ritrovarsi in caserma nei primi mesi del 2019 per fare un nuovo punto della situazione.